Covid, Bassetti: "Senza il 90% di vaccinati dovremo adottare il modello Austria"

L'infettivologo favorevole all'immunizzazione dei bambini: "Uno su sette ha il post-Covid. Meglio prevenire con il vaccino piuttosto che curare una bronchiolite post-Coronavirus"

L'infettivologo Matteo Bassetti

L'infettivologo Matteo Bassetti

Dobbiamo arrivare al 90% dei vaccinati. Se non dovessimo riuscirci, potrebbe essere adottato il modello Austria dei 2G

Lo ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico di Genova, intervenendo stamattina a iNews24. L'infettivologo, sempre più nel mirino di no vax e per questo sotto scorta, ha precisato: "Noi medici diciamo che bisogna vaccinare più persone possibili. Alla politica spetta il compito di capire come arrivarci". Bassetti è favorevole all'estensione dell'obbligo del Green pass "almeno per le attività ricreative. Non solo ci metterebbe ancor più in sicurezza, ma incentiverebbe una parte di persone che manca per arrivare al 90% dei vaccini. Secondo me è una cosa che andava fatta da subito per determinate attività. In situazioni di cui si può fare a meno come al ristorante, al bar, al cinema, a teatro, allo stadio o nei luoghi della movida, dovrebbe poterci andare solo chi è vaccinato o guarito. Diverso è il caso del posto di lavoro, dove va bene presentare il Green pass sia col tampone sia col vaccino".

Quarta ondata Covid: se l'Italia regge valutare allentamento misure

L'infettivologo è cauto sulla quarta ondata e sulla possibile proroga dello stato di emergenza: "Se i numeri della quarta ondata che sta nascendo restano quelli attuali - avverte -, bisognerà valutare di estendere il Green pass a livello temporale. Il mese di novembre sarà determinante. Aspettiamo di vedere come andrà. Farei lo stesso anche con lo stato di emergenza. Se continuiamo a reggere con i numeri, possiamo pensare anche di allentare".

Bambini, uno su sette ha il post-Covid: meglio vaccinarli

Per quanto riguarda l'altro tema caldo di questi giorni, ovvero la possibilità di vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni, Bassetti si dice favorevole. "Nessuno ha dubbi che le altre vaccinazioni pediatriche servano e siano importanti. Perché utilizzare due pesi e due misure con il vaccino anti-Covid? La pertosse, la varicella o il morbillo ad esempio, raramente danno complicazioni gravi, eppure ci si vaccina per non far circolare il virus nella popolazione pediatrica e di conseguenza negli altri. Se gli enti regolatori sono stati dalla parte del cittadino quando hanno approvato i vaccini per gli adulti, lo sono anche adesso nel caso dei bambini. Non credo che l'Fda, l'Ema o l'Aifa approverebbero un vaccino pediatrico senza avere dati che ne dimostrino la sicurezza. I benefici superano i rischi e avremo la sicurezza totale da questo virus quando avremo vaccinato anche i ragazzi a scuola". Ma non è tutto. Anche il Covid dà meno complicanze nei bambini, Bassetti avverte: "ma non possiamo dire che non le dia. Preferirei prevenire con il vaccino piuttosto che dover curare una bronchiolite post- Covid, una pericardite, o una miocardite. Negli ultimi due casi i rischi col vaccino sono trenta volte inferiori. Nella popolazione pediatrica, un caso su sette ha il post-Covid. Le società scientifiche dei pediatriche hanno preso una posizione a favore delle vaccinazioni. La decisione spetta ai genitori, ma credo che si debba sfruttare l'opportunità di vaccinare anche per il Covid. È una possibilità che va colta e che o da medico mi sento di suggerire".