Covid: "Ci aspettano settimane non facili". Che Natale sarà? Cosa può cambiare

Speranza: necessario alzare il livello di attenzione, chi è vaccinato vada a fare richiamo dopo sei mesi, è molto importante. Occhi puntati su Rt, campagna per la terza dose e ospedali

Natale 2020

Natale 2020

Milano - Occhi puntati sulla curva dei contagi Covid-19 in Italia: settimane decisive per capire che Natale aspetta gli italiani. Domani, come sancito dal monitoraggio di venerdì dell'Iss, nessuna regione passerà in zona gialla. Ma alcune aree del Paese sono in bilico e i prossimi giorni saranno determinanti. I dati relativi a casi e ricoveri mettono in luce una situazione decisamente migliore rispetto a quella dello scorso anno ma la curva sta salendo velocemente. "In Italia stanno crescendo i contagi ed è necessario alzare il livelli di attenzione" ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione 'Che tempo che fa' di Rai 3. "L'86,75% degli italiani è vaccinata con la prima dose e l'84,12% con ciclo completo - ha detto il ministro - la vera differenza la fanno le vaccinazioni". E questi "sono alcuni dei numeri migliori a livello europeo e a livello mondiale, ma non dobbiamo accontentarci, dobbiamo insistere perché ogni vaccino in più ci consente di avere uno scudo più solido rispetto alle settimane non semplici che sono all'orizzonte". "Abbiamo bisogno che tutti coloro che sono stati vaccinati vadano a "farsi il richiamo" dopo sei mesi, questo è "molto importante", ha sottolineato.

I dati di oggi

Oggi sono 7.569 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (8.544 il 13 novembre) a fronte di 445.593 tamponi effettuati su un totale di 110.802.257 da inizio emergenza. Il tasso di positività è all'1,7% (ieri era all'1,6%). Nelle ultime 24 ore sono stati 36 i decessi (53 il 13 novembre), che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 132.775. Attualmente i positivi sono 119.230 (+4.118), 115.125 le persone in isolamento domiciliare. Sono invece 458 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 5 in più rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri sono 29 (ieri 39). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.647, ovvero 50 in più rispetto a ieri. I dimessi/guariti sono 4.608.056 con un incremento di 3.411 unità nelle ultime 24 ore. La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Lombardia (1.020), poi il Veneto (878), la Campania (875) e il Lazio (867).

Il bollettino lombardo
Il bollettino lombardo

La quarta ondata in Italia

"Stiamo vivendo la quarta ondata che sta investendo l`Italia in forma meno forte rispetto ad altri paesi europei", lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Domenica in, spiegando che questo "grazie a due cose; la prima è la percentuale di vaccinati molto più alta di altri Paesi europei, vaccinati che hanno concluso il ciclo vaccinale. Non solo, abbiamo messo in sicurezza gli over 50, a parità di vaccinati totali rispetto ad altri paesi europei abbiamo più over 50 che sono vaccinati in Italia. E la seconda cosa che ci sta mettendo in sicurezza è il green pass, la parte del Green pass che riguarda la diagnostica". Questo perché ha ricordato Sileri, il green pass in Italia si ottiene "con la vaccinazione o con il tampone o test rapido, e questo consente di scovare il sommerso molto in anticipo, anche rispetto a quando si sviluppano i sintomi"; così "questa combinazione sta tenendo i numeri molto contenuti in Italia. Continueranno a salire ma il numero delle persone che vanno in ospedale è basso, prevalentemente sono coloro che non sono vaccinati e anche il numero dei decessi resta basso".  

"Restrizioni a Natale? Dipende solo da tutti noi"

Che Natale sarà?

L'indice di contagio Rt, che mostra una decisa tendenza ad aumentare, e la protezione data dai vaccini, che comincia a ridursi a sei mesi dalla seconda dose, sono i due aspetti alla base del nuovo scenario dell'epidemia di Covid-19 in Italia. Come i due piatti di una bilancia, i due valori sono probabilmente collegati fra loro e la sfida, adesso, è riuscire a tenerli in equilibrio. Che Natale ci aspetta? Sono all'orizzonte nuove restrizioni? "Dipende da noi. L'indice del contagio non è già deciso. I due fattori essenziali" sono il livello di "vaccinazione e l'utilizzo di modalità comportamentali previste" ha detto Speranza. Così "possiamo limitare il più possibile le restrizioni. Nei momenti delicati la stragrande maggioranza degli italiani ha capito la posta" che è in gioco ed è stata "straordinaria".  L'anno scorso, con un apposito decreto, l'allora governo Giuseppe Conte regolò le aperture e gli spostamenti in tutta Italia dal 24 dicembre al 6 gennaio. Nel periodo delle festività natalizie, la Lombardia - come tutto il Paese - ha vissuto dunque una sorta di doppio binario, con i giorni festivi e prefestivi in zona rossa e gli altri giorni in zona arancione. Inoltre, già dal 21 dicembre furono vietati gli spostamento tra Regioni, con il coprifuoco in vigore dalle 22 alle 5. Cosa potrebbe accadere per le prossime festività? Tutto dipende dall'andamento della pandemia e della campagna vaccinale, considerando che dall'1 dicembre sarà aperta la possibilità di booster anche per la fascia 40-60 anni (purché siano passati almeno sei mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale primario). 

 

Decreto di Natale 2020
Decreto di Natale 2020

Efficacia vaccino dopo seconda dose: lo studio

Secondo lo studio dell'Istituto Technion di Israele, basato su dati raccolti nel Paese e pubblicato sul New England Journal of Medicine, a due mesi dalla seconda dose si osservano 2 infezioni su mille individui vaccinati e a 6 mesi le infezioni raddoppiano, con 4 infezioni su mille vaccinati, a prescindere dall'età. Accade qualcosa di simile per i casi di malattia grave: se a 2 mesi dalla seconda dose sono poco meno di 2 su mille, dopo 6 mesi diventano 5 su mille. I dati raccolti negli Stati Uniti sui veterani e pubblicati sulla rivista Science indicano che in otto mesi la protezione dall'infezione è scesa dall'87,9% al 48,1% per i vaccini a Rna messaggero e al 13,1per il vaccino Janssen; la protezione dal decesso nei 65enni si è ridotta nello stesso periodo al 73,0% per Janssen, all'81,5% per Moderna e all'84,3% per Pfizer-BioNTech; oltre i 65 anni i valori erano scesi al 52,2% per Janssen, al 75,5% per Moderna e al 70,1% per Pfizer-BioNTech. Alla luce di questo scenario, secondo gli esperti la terza dose del vaccino è lo strumento principale per riuscire a mantenere la situazione epidemiologica in equilibrio, al punto che per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri "è probabile che nel tempo anche le persone sotto i 40 anni debbano fare la terza dose". La vaccinazione per i bambini fra 5 e 11 anni è un altro probabile appuntamento in vista, non appena l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) si sarà pronunciata in proposito.

Il confronto 2020-2021

Come detto, la situazione in Italia oggi è ben diversa da quella dell'anno scorso. La Lombardia, regione con più contagi giornalieri, oggi conta su 99.138 tamponi effettuati 1.020 i nuovi casi di positività al Covid accertati, con un tasso di positività all'1% in calo dello 0,1%. I ricoverati in terapia intensiva sono in lievissima diminuzione (-1, 50) e i ricoverati negli altri reparti sono in crescita (+11, 441). I decessi sono 5 per un totale di 34.240 dall'inizio della pandemia. Per quanto riguarda le province i nuovi casi sono a Milano 353, a Brescia 121, a Varese 112, a Monza e Brianza 109, a Como 39, a Bergamo 57,a Pavia 31, a Cremona 28, a Lodi 33, a Lecco 16, a Sondrio 36, a Mantova 26. Un anno fa  contagi nella sola Lombardia (che era in zona rossa) erano 8.129 (seicento in più del totale nazionale di oggi) su 35.550 tamponi processati per un tasso di positività allo 22,8%. In un solo giorno il 14 novembre 2020 furono 158 le vittime. Alta la pressione sugli ospedali: 16 ricoveri in terapia intensiva, 302 negli altri reparti. I nuovi positivi per provincia vedevano sempre in testa Milano con 2.895 nuovi positivi, di cui 1.082 a Milano città. Molti casi anche in provincia di Varese (1.341), Monza e Brianza (936) e Como (726). Seguono Pavia (534), Brescia (467), Mantova (292), Cremona (191), Lodi (181), Bergamo (142), Sondrio (131) e Lecco (124). 

"Sono preoccupato dell'aumento dei contagi in vista del Natale"

I timori per le festività

Numeri per ora sotto controllo ma l'esplosione dei contagi in Europa induce il governo alla massima cautela. Anche per scongiurare il rischio di un altro Natale difficile. "Sono preoccupato dell'aumento dei contagi in vista del Natale, che non ci possiamo permettere di vivere con gli esercizi commerciali che non stanno a regime" ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel suo intervento al congresso nazionale di Confimprese Italia. Il Green Pass - ha aggiunto Di Maio - "era l'unica soluzione che noi avevamo per evitare di dover chiudere di nuovo le attività economiche e commerciali, lo dico con molta franchezza". "Guardate, gli altri Stati europei che hanno meno livello vaccinale di noi stanno inserendo una serie di misure che sono molto più forti delle nostre. Se guardiamo l'Austria, che non è un paese di estrema sinistra o un paese come dire, che non sia una democrazia, il cancelliere Schallenberg", ha aggiunto Di Maio, "si ipotizza un lockdown".  "Non è una questione politica, la politica - ha sottolineato il ministro - ha un obiettivo: lasciare aperto il paese perché le aziende devono lavorare e la crescita ci dev'essere".

Gli scenari delle regole

Le prossime settimane saranno fondamentali per capire se e come muoversi. Le misure attuali (obbligo di mascherina al chiuso e l'obbligo del green pass per accedere a luoghi di lavoro, eventi, ristoranti, cinema e teatri) resteranno in vigore se si riuscirà a contenere il rialzo dei contagi. Il quadro potrebbe cambiare qualora la curva epidemiologica del Paese dovesse peggiorare. In tal caso potrebbero esserci interventi, anche a livello locale. Un punto sarà fatto prima di Natale, quando sul tavolo dell'esecutivo arriverà la proroga dello stato d'emergenza. Si interverrà con un decreto, come già fatto a luglio, per portarlo almeno fino alla fine di marzo. E alla stessa data dovrebbe essere prolungato anche l'obbligo del green pass. In questo caso ci sarà però da valutare il nodo della durata. "L'Italia ha conservato numerose misure precauzionali. Ci siamo dati regole di maggiori cautele anche per gli arrivi dall'estero. Chi viene da oltreoceano deve fare la quarantena di 10 giorni, siamo ancora tra i più rigidi. In Europa invece abbiamo fatto un'intesa che consente di circolare con il green pass, La scelta europea però fu fatta nella direzione di tutelare la mobilità" ha detto il ministro della Salute. E su nuove misure cautelative ha detto: "In questo momento manteniamo le regole esistenti. Valuteremo l'evoluzione del quadro epidemiologico, ma il paragone con l'Austria non ha senso, le differenze sui contagi sono marcate. Adegueremo le nostre misure all'andamento della curva epidemiologica, intanto insistiamo sul richiamo per il quale siamo partiti dai fragili" ha ribadito.