Covid Toscana, Giani: "Obbligo vaccinale? Non lo escludo"

Il presidente della Regione ha parlato dell'andamento della pandemia e della riapertura delle scuole: "In presenza al 100%"

Vaccini anti-Covid

Vaccini anti-Covid

Firenze, 23 agosto 2021 - "Guardando i dati, dopo sei settimane in cui i contagi in Toscana avevano visto una evoluzione di aumento chiara, arrivando a 4.800 la settimana, i sette giorni passati sono stati i primi in cui c'è stato un calo a 4.300-4.400. Oggi siamo a 436 contagi contro i 510 dei primi giorni della scorsa settimana. Secondo me questo è l'effetto della vaccinazione, siamo in presenza di un significativo livello di abbassamento della potenziale espansione dei contagi". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

"Quando avremo superato l'80% di vaccinati - ha spiegato - e saremo ad un primo livello di immunità di gregge, guarderemo con maggior rigore ad applicare le leggi per coloro che non si sono vaccinati, in particolare verso gli operatori sanitari e quelli scolastici". E torna a parlare anche di scuola, a poche settimane dalla ripresa delle lezioni. "Voglio la scuola aperta con presenza al 100%, però questa condizione si verifica se vaccini tutti gli insegnanti e tutti i ragazzi - ha dichiarato Giani - Sui bambini auspico che ci sia una sensibilità dei genitori in modo da poterli agevolmente vaccinare". Vaccinare nelle scuole, ha aggiunto il presidente della Regione, porterà "risultati anche in tutti coloro che hanno una situazione di fragilità e agli anziani", dal momento che favorirà la mancata "trasmissione del virus". 

Per Eugenio Giani, dunque, è fondamentale insistere sui vaccini anti Covid per uscire da una situazione di emergenza che va avanti ormai da quasi due anni. E sull'ipotesi di obbligatorietà di vaccinazione, a chi gl'ha chiesto se fosse favorevole, ha risposto richiamandosi ad esempi passati: "Io ricordo quando mi sono vaccinato per il vaiolo: ho una età matura, allora la vaccinazione era obbligatoria. Ricordo che nessuno si scandalizzava in Italia quando si ponevano le vaccinazioni obbligatorie perché la vaccinazione crea un'immunità di gregge". Non esclude, dunque, la possibilità: "Se si arrivasse a situazioni di obbligatorietà la vedrei come puramente naturale rispetto ad una esigenza generale della comunità".