"Camici bianchi sospesi: i cittadini rischiano disservizi"

La sospensione dal lavoro non è soltanto un problema per i lavoratori che restano senza stipendio, ma potrebbe portare grosse ripercussioni anche sulla tenuta del sistema sanitario locale. Simone Baldacci, coordinatore Funzione pubblica Cgil Asl Toscana centro, è molto preoccupato per lo scenario che si potrebbe prefigurare anche nel territorio dell’Empolese Valdelda Valdarno Inferiore.

"Non conoscere i profili dei lavoratori che potrebbero venire sospesi ci pone davanti una grossa incognita. Se tra questi – spiega il sindacalista – ci fossero infermieri altamente specializzati rischieremmo di vedere sospesi o rallentati alcuni servizi. Faccio un esempio: un infermiere che lavora nelle dialisi segue un corso di formazione di sei mesi prima di entrare in reparto. Se venisse sospeso e se l’altro collega si trovasse in ferie o in malattia come si ovvierebbe al posto rimasto vuoto? Dove si troverebbe un sostituto subito pronto per ricoprire quel ruolo? Stesso discorso se i medici obiettori fossero concentrati nella maxi emergenza. Cosa faremmo? Il pronto soccorso non può certo chiudere".

Ma la sospensione dalla professione a causa dell’inadempienza all’obbligo di legge potrebbe non essere l’unica ‘scure’ che sta per abbattersi sul sistema sanitario pubblico. Lo scorso 23 giugno è stata firmata una delibera dal presidente Giani che dà la possibilità, a fronte di un’effettiva emergenza, di dare un apporto temporaneo alle Rsa da parte delle Asl per scongiurare il rischio di chiusure.

"Le Rsa – fa sapere il sindacalista – hanno già iniziato a chiamare personale infermieristico dell’azienda. In tutta l’Asl centro sono già una trentina le richieste. Per fortuna l’azienda ha riferito di aver autorizzato l’assunzione di una cinquantina di infermieri, ma è un numero esiguo rispetto all’effettivo fabbisogno: ne servirebbero complessivamente 136". Sempre nelle residente sanitarie assistite risulterebbero diverse le figure non ancora vaccinate e quindi passibili di sospensione dal lavoro. "Il fenomeno però – precisa Baldacci – non è omogeneo. Ci sono strutture dove i non vaccinati sono pochissimi e altre dove il numero è alto". Il sindacato aspetta risposte dall’azienda.

"La battaglia adesso sarà tutta concentrata nel fare sbloccare le assunzioni. Non è il momento di pensare ai bilanci. C’è bisogno di personale e assumere è fondamentale per garantire i servizi ai cittadini".

I.P.