Rientro a scuola, l'ipotesi: "In Dad gli studenti non vaccinati". Date per regione

Contagi alle elementari, il governo punta all’autosorveglianza per gli immunizzati. Lega e 5S contrari

Protesta contro la Dad (Torino, marzo 2021 - Foto Ansa)

Protesta contro la Dad (Torino, marzo 2021 - Foto Ansa)

Roma, 2 gennaio 2022 - Evitare nuove chiusure e assicurare il regolare svolgimento delle attività isolando, in presenza di situazioni a rischio, solo i non vaccinati. La linea Draghi applicata alla scuola spacca la maggioranza e fa insorgere opposizione e sindacati. Il punto, in vista del ritorno a scuola dopo le feste, è stato fatto lo scorso 31 dicembre in occasione di un confronto tra i ministri dell’Istruzione e della Salute, Patrizio Bianchi e Roberto Speranza, e le Regioni.

Cartabellotta: "Scuola rappresenta bacino di contagi"

Sbarra (Cisl): "Il governo non perda tempo. Obbligo vaccinale per tutti"

Scuole elementare e prima media

Per garantire la didattica in presenza tutelando al contempo la salute, l’ipotesi sul tavolo è quella di imporre anche per le scuole elementari e la prima media – così come già previsto per le superiori –, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, l’autosorveglianza per i ragazzi immunizzati (vaccinati da 120 giorni o guariti negli ultimi tre mesi) che resteranno in presenza con mascherina Ffp2 e la quarantena di 10 giorni con Dad e tampone al termine dell’isolamento per i non vaccinati.  Con tre contagi in una sola classe, sarebbe poi la Asl a valutare ulteriori provvedimenti.

Scuole d'infanzia 

Nelle scuole dell’infanzia resterebbe, invece, la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo.

Date di rientro

Ad oggi, intanto, di fronte al forte incremento dei contagi nel Paese e ai timori dell’insorgenza di nuovi casi dopo le vacanze, alcune Regioni (Veneto, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano) frenano posticipando al 10 gennaio l’inizio delle lezioni. Nel resto d’Italia la data ufficiale rimane venerdì 7 anche se, in base all’autonomia scolastica, all’interno delle stesse regioni e città emergono differenze con diversi istituti, soprattutto quelli che attuano la settimana corta, che hanno deciso di riaprire direttamente il lunedì successivo.

Mercoledì le nuove misure in Cdm

L’esecutivo prende tempo e si riserva di decidere nei prossimi giorni. Le nuove misure per il rientro a scuola saranno, con tutta probabilità, discusse nel consiglio dei ministri di mercoledì. Domani, alla vigilia del cdm, il tema sarà al centro di un incontro tra le organizzazioni sindacali e il ministro dell’Istruzione. La Cisl Scuola è già sul piede di guerra con la segretaria Maddalena Gissi che ha puntato il dito contro "modelli già rivelatisi ingestibili e dannosi". Fratelli d’Italia definisce la proposta del governo "una follia discriminatoria e inaccettabile" Ma anche all’interno della maggioranza si leva un appello a evitare un’organizzazione "iniqua" delle lezioni investendo "maggiori risorse per la sicurezza delle scuole". "Non si può pensare di discriminare i bambini" afferma la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia (M5s). "Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti", le fa eco il suo omologo della Lega, Rossano Sasso. Attualmente – secondo i dati del ministero della Salute aggiornati a ieri – è stato vaccinato con una dose l’8,6% dei bambini della fascia 5-11anni (314.224 su 3.656.069). Situazione diversa nella fascia 12-19 anni dove i vaccinati a ciclo completo sono il 73,39% e il 3,72% ha già fatto anche la terza dose.