Disoccupato, ma di notte guerriero Ecco chi c’è dietro gli assalti No vax

Blitz degli agenti Digos nella casa del giovane sanminiatese che aveva superato un test per arruolarsi. Era ritenuto responsabile di imbrattamenti ai drive through di Empoli, Pontedera Pisa e Castelfiorentino

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di Carlo Baroni

Trent’anni, disoccupato. Segretamente di professione "guerriero" V-V, secondo gli inquirenti. Un combattente sul campo legato all’ideologia No Vax e No green pass. Ieri agenti della Polpost e della Digos di Firenze, supportati anche da colleghi pisani, sono tornati da lui, all’ombra delle a Rocca. Lo avevano già perquisito nell’agosto scorso quando fu identificato e denunciato quale responsabile delle scritte contro il centro vaccinale di Firenze Nelson Mandela Forum. Allora gli sequestrarono pc e cellulare che sottoposti ad accertamenti informatici hanno consentito agli inquirenti, si apprende, di scoprire la chat Telegram sulla quale si muoveva l’azione. Una struttura informatica ampia, con dentro migliaia di persone a vario titolo, protagonisti del dissenso. Pacifici e no. Un centro virtuale di scambio di opinioni. Ma anche un mondo formato da cerchi concentrici con crescenti livelli di sicurezza e divisione di ruoli. Negli anelli segreti veniva organizzata – è emerso – l’azione finalizzata a far sfociare il dissenso verso l’attuale piano di contenimento della pandemia "in forme variabili di azioni delittuose da attuare sul territorio nazionale, costituendo un’associazione per delinquere finalizzata ad effettuare imbrattamenti e danneggiamenti". E’analizzando i supportici informatici del sanminiatese che è stata scoperta la rete e ricostruita la filiera. E, appunto, la Digos è tornata a San Miniato per sequestrare, ieri mattina, il nuovo cellulare con cui il guerriero arruolato da mesi era tornato a combattere dopo essere stato "beccato" in estate. Ora ritenuto anche responsabile delle analoghe iniziative attuate in quegli stessi giorni a Pontedera (il primo agosto, in piazza del Marcato con scritte in rosso e W cerchiata simbolo dei No Vax V-V) ed Ospedaletto, nel pisano,: al centro vaccinale, il 4 agosto, quindi addirittura prima che fosse identificato per l’azione al Mandela Forum.

Ma il 30enne è ritenuto responsabile anche dell’incursione a Empoli del 20 agosto al drive through di via San Mamante, a Castelfiorentino (sempre il 20 agosto al drive through in via Cerbioni e lungo la superstrada in territorio fiorentino: sulla "veloce" il 6 agosto con scritte lungo il new jersey. Un guerriero che aveva risposto "presente" all’appello dopo essere stato arruolato e indottrinato, previo superamento del test, quando scatta l’ordine: "è giunto il momento di scendere in campo, tutti i guerrieri che vogliono prendere parte a queste iniziative devono darsi una mossa". Nei prossimi giorni, se il magistrato lo riterrà, il sanminiatese potrebbe essere sottoposto a nuovo interrogatorio.

L’indagine ha permesso anche di verificare che il 30enne aveva ricevuto informazioni sull’esatta dislocazione di centri vaccinali e drive through da un dipendente dell’Asl fiorentina. Tutta l’indagine parte di una vasta operazione condotta sul territorio nazionale. Le stanze segrete della chat, scoperta sul cellulare del sanminiatese, sono ancora sotto la lente.