BARBARA CALDEROLA
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Disperazione in Gianetti Arriva anche Landini

Ieri i lavoratori hanno incontrato Fratoianni, oggi il segretario della Cgil

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di Barbara Calderola

Si sono visti crollare il mondo addosso in un attimo. "Il licenziamento a 50 anni è come morire". Oggi, gli operai della Gianetti lo ripeteranno a Maurizio Landini, il segretario della Cgil sarà ai cancelli a Ceriano alle 15. Ieri, è stato Nicola Fratoianni (foto), alla guida di Sinistra Italiana, a portare solidarietà: "L’azienda ha seguito una dinamica delinquenziale che non può essere tollerata nel nostro mondo del lavoro". Il pressing sull’amministratore delegato Goran Mihajlovich "perché ritiri la procedura" è sempre più intenso. Enrico Letta dopo il faccia a faccia coi dipendenti ha fatto sapere di avere già ottenuto dal ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti "l’impegno a intervenire subito". Il tavolo sarebbe imminente. Tutti gli occhi sono puntati sul presidio dove i 152 addetti ai quali una settimana fa è stato dato il ben servito via e-mail sono decisi a riaccendere le macchine. Per ora, la lotta per "riavere indietro il futuro" tiene a bada la disperazione. "Non sono ancora riuscito a dire a mio figlio di 8 anni che ho perso il posto - dice Luca Basilico, 45 anni, di Ceriano, operaio sulla linea, in servizio da quando ne aveva 18 -. Mi ha chiesto perché resto fuori giorno e notte. Gli ho detto che sto facendo gli straordinari. Mia moglie ha un part-time, come tutti abbiamo il mutuo e il domani è un buco nero. La Gianetti era un mito per questo territorio, mio padre mi diceva: resta, non chiuderà mai". "Stiamo vivendo una tragedia - aggiunge Stefano Maselli, 53 anni di Cogliate, saldatore, qui dagli anni Novanta -. Ci avevano promesso che avremmo prodotto 2 milioni di ruote l’anno e ora cancellano la fabbrica, mentre a Brescia arriveranno a malapena a 50mila. La nostra prospettiva è il precariato. Lavoretti saltuari con le interinali e pensioni da miseria a 67 anni. Non sappiamo come tirare avanti fra figli da crescere e debiti da pagare. Ci porteranno via tutto. Ho già un piede fuori casa".

Davide Laus, 50 anni, di Rho, è addetto alla qualità da 30: "Sono monoreddito, ho due ragazzi adolescenti. Abbiamo perso anche i soldi delle vacanze: avevamo prenotato ma subito dopo il licenziamento abbiamo disdetto". Lisa Campaci, 48 anni, di Limbiate, 20 dei quali trascorsi negli uffici Gianetti è una delle quattro donne dello stabilimento: "Abbiamo poco tempo, se perdiamo i grossi clienti che poi sono quattro non resterà nulla".