Roma, donna muore a 33 anni per i maltrattamenti: arrestato il marito violento

L'uomo è accusato di violenza e lesioni anche sulla figlia minore. Le indagini dei poliziotti hanno ricostruito la condizione di isolamento, soggezione e paura in cui la donna era costretta a vivere da annni

Violenza domestica (immagini di repertorio)

Violenza domestica (immagini di repertorio)

Roma, 14 aprile 2022 - Uccisa a 33 anni dai maltrattamenti subiti dal compagno. L'ultimo pestaggio l'ha ridotta in fin di vita tanto che era arrivata in ospedale in condizioni disperate, e in ospedale è morta poco dopo a causa delle gravi lesioni. Da qui sono partite le indagini che hanno ricostruito anni di vessazioni. Maltrattamenti, fisici e psicologici, su di lei e sulla figlia minore, e la sottrazione della bambina per portarla in Romania. Con queste accuse il marito, un 38enne di origine rumena, è stato arrestato dalla squadra mobile di Roma.

L'indagine è partita dopo il ricovero della donna, arrivata in un ospedale romano in gravi condizioni a gennaio dello scorso anno. Dopo la morte, gli accertamenti medico-legali sul corpo, hanno riscontrato un nesso di causalità tra i maltrattamenti e il decesso. I poliziotti della IV Sezione della squadra mobile, che hanno condotto l'indagine coordinata dalla Procura di Roma, hanno ricostruito la condizione di isolamento, soggezione e paura in cui la donna era stata costretta dal marito a vivere per anni. Sono emersi precedenti aggressioni fisiche: più volte la giovane era finita in pronto soccorso con prognosi anche di vari giorni, la motivazione fornita era spesso quella di un incidente domestico.

Le forze dell'ordine era intervenute in più occasioni, le accuse era state poi ritrattate. Nei confronti dell'uomo era stato anche emesso, nell'agosto 2020, un provvedimento di ammonimento per violenza domestica del questore di Roma, ma nemmeno questo l'aveva fermato. Il timore generato nella moglie era legato anche alla dipendenza economica e alla condizione di isolamento: non poteva gestire il denaro, né frequentare familiari o i vicini. Le erano anche stati vietati i social network. L'indagato, a un certo punto, aveva deciso di farla lavorare come badante a tempo pieno, per questo le aveva tolto la figlia, per portarla in Romania e affidarla ai nonni paterni.

Le indagini sono durate oltre un anno, e a carico dell'uomo sono emersi gravi indizi di colpevolezza che hanno indotto il gip del Tribunale di Roma a emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate e di sottrazione e trattenimento di minore all'estero. Dopo l'arresto è stato portato nel carcere di Frosinone.