Donne in piazza come a Teheran "Diritti sociali cancellati in Iran"

In centinaia con il velo e i capelli legati. Ciampini: "Protesta globale, il mondo ne prenda coscienza"

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"Abbiamo a cuore la libertà di questo popolo oppresso da un regime che, dal 1979, viola i diritti umani fondamentali non solo delle donne, ma anche di altri oppositori, in nome di un pensiero intollerante e fanatico". Lo ha detto Laura Ciampini, responsabile delle Rete delle Donne che ieri pomeriggio, insieme ad altre associazioni come "Racconti Incontri", "Olympia de Gouges", "Comitato per la pace di Grosseto", "Associazione Rosa Parks", le "Donne del’Anpi", "Clorofilla film festival", "Agende Rosse-gruppo Peppino Impastato", "Isgrec", "Amnesty International" e gruppo delle iraniane di Siena e della Maremma hanno organizzato un flash-mob in piazza Dante, proprio ieri, il giorno scelto per richiamare la campagna iraniana denominata del ‘mercoledì bianco’, dal colore dei veli sventolati dalle "Ragazze di via della Rivoluzione". "Con questo flashmob – ha detto – esprimiamo la nostra solidarietà a questo movimento di resistenza e resilienza femminile che sta facendo il giro del mondo". Alle 18 in punto le donne, tutte velate (circa 100) sino messe a semicerchio in piazza Dante con lo sguardo rivolto verso Canapone. In sottofondo "Bella Ciao" (cantata in iraniano): alla fine della canzone si sono girate, hanno scoperto il capo e si sono legate i capelli, il gesto simbolo della protesta in Iran. "Il nostro popolo è oppresso e le donne ancora di più. Da sempre - hanno detto Parisa e Shima, due donne iraniane che abitano rispettivamente a Grosseto e Siena – Noi siamo fortunate a non essere in patria ma le donne rischiano la vita ogni giorno". "La protesta adesso è globale – ha chiuso Laura Ciampini – Tutto il mondo deve prendere coscienza di quello che sta accadendo in Iran e cercare di ribaltare un governo ormai fuori dal tempo".