Draghi: conferenza stampa su Covid e Sostegni bis. "Rimbalzo Pil già al terzo trimestre"

Il premier ha sottolineato che "non si lascia indietro nessuno" e che molti provvedimenti sono stati presi in favore dei giovani

Roma, 20 maggio 2021 - Il tanto atteso decreto Sostegni bis (qui la bozza in Pdf), ha avuto il via libera oggi in Consiglio dei ministri, proprio il giorno dopo del via libera definitivo al primo dl Sostegni. Si tratta di 77 articoli con i ristori a fondo perduto, misure per la liquidità, un pacchetto per il lavoro, il rifinanziamento del Rem, fino a uno stanziamento ad hoc di 100 milioni per le attività chiuse e fondi a favore di agriturismi e aziende vitivinicole. Stanziamenti anche a favore della sanità e della lotta al Covid. Dentro anche una norma anti-licenziamenti: per le aziende che chiedono la cassa Covid entro giugno, il blocco è prorogato al 28 agosto. Inoltre, dal primo luglio le aziende che utilizzano la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali a condizioni che non licenzino.

Sostegni bis: tutte le misure in agenda

Il dl è stato illustrato in conferenza stampa dal premier Mario Draghi, insieme ai ministri dell'Economia Daniele Franco e del Lavoro Andrea Orlando.

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Sommario

"Decreto che non lascia indietro nessuno"

Il premier Draghi, presentando il Dl Sostegni bis, garantisce che l'Italia "non lascia indietro nessuno", ma parte dalla situazione della pandemia e della campagna vaccinazioni (qui la dashboard), snocciolando una serie di dati, tutti positivi. "Oggi il Cdm ha approvato il decrerto imprese, lavoro, sanità, giovani - dice il premier - è un decreto in parte diverso dal passato, perché guarda al futuro, guarda al Paese che si riapre ma allo stesso tempo non lascia indietro nessuno. Assiste, aiuta". Per esemplificare: decreto Sostegni bis di circa 40 miliardi, "di cui - ha spiegato - 17 a imprese e professioni, 9 alle imprese per aiuti sul credito, 4 ai lavoratori e alle fasce in difficoltà".

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Conferenza stampa: il video integrale

(l'articolo riprende sotto)

Pandemia e crescita

"Stiamo procedendo alla riapertura del Paese - sottolinea Draghi -. In gran parte è il frutto della campagna vaccinale. Siamo fiere della sterzata che ci siamo dati sulle classi d'età sulla vaccinazione". Il presidente del Consiglio ha ribadito la necessità di procedere in modo graduale. "Se sconfiggiamo la pandemia dobbiamo tornare ad una crescita elevata", afferma Draghi. "Sono state decisioni coraggiose", ha sottolineato il presidente del Consiglio, "abbiamo dato un mese in più di scuola a tutti i ragazzi e le ragazze". "Ci aspettiamo nell'economia un rimbalzo anche in questo trimentre" e le "stime saranno riviste al rialzo". "C'è una decisione di cui fiero - confide il premier - è la sterzata che si è data sulle classi di età per le vaccinazioni, circa due mesi fa si è data priorità ai soggetti più fragili, due mesi fa la classe tra 70-79 anni era la categoria meno vaccinata tra tute le categorie, oggi siamo all'80% questo che vuol dire che è la terza coorte dopo ultra novantenni e ottantenni". 

"Sono stati mesi di grandi cambiamenti nella campagna vaccinale, prima fra tutti la disponibilità dei vaccini ma anche per i successi logistici. Penso alla percentuale di dosi usate rispetto a quelle distribuite, che sono andate su, e all'aumento dei punti vaccinali". Infine la raccomandazione: "Usare la mascherina. Riaperture non significa abbandonare tutti i comportamenti essenziali" di prevenzione, "quindi mascherina, distanziamenti, areazione".

"Spero sia l'ultimo intervento"

"Se la situazione pandemica continua a migliorare mi auguro non ci sia più bisogno di altri interventi di questo tipo - sottoliena Draghi - Il miglior sostegno è la riapertura. Lo Stato vuole accompagnare i giovani, i meno giovani, le donne in particolare in questi mesi che arriveranno. Saranno mesi migliori" rispetto al passato, "ma comunque complessi". E la promessa: "Lo Stato dovrà essere presente in queste trasformazioni strutturali che ci saranno", afferma.

Il rimbalzo dell'economia

"Ci aspettiamo che la nostra economia abbia un rimbalzo già in questo trimestre",  dice Draghi. "E' presto per parlare di crescita sostenuta", premette Draghi, "avremo bisogno dello sforzo del Pnrr", sottolinea il presidente del Consiglio che fa notare l'aumentare dei prezzi. "La convinzione degli economisti è che ci siano rimbalzi di prezzi temporanei. La domanda è bassa, i salari non hanno una dinamica che faccia pensare ad una inflazione" e alla necessità di interventi correttivi". Insomma, "le imprese possono guardare al futuro con ottimismo, ora ci aspettiamo una forte ripartenza del turismo e della ristorazione. Il terreno per le imprese è pronto. Devono rispondere, lo stanno facendo. Presto saranno chiamate" al dialogo anche sul Pnrr.

Nuovi criteri per i ristori

"Per la prima volta accanto al criterio del fatturato si usa anche l'utile che è molto più giusto ma ovviamente ci vorrà più tempo, la seconda novità è l'arco temporale che ora abbraccia 370mila nuove partite Iva che vengono incluse". A parte questo, elenca Draghi, quattro miliardi del dl Sostegni bis andranno "ai lavoratori e alle fasce in difficoltà in parte per supplire alla situazione di emergenza, sia per accompagnare i lavoratori in un processo che sarà complicato. Bisognava attrezzarsi ad affrontare questa congiuntura che è positiva ma difficile".

Italia, Paese per giovani

A chi gli chiedeva se l'Italia sarà 'un Paese per giovani', Draghi ha risposto che "certamente questo è lo scopo dell'intero Pnrr". Nel dl Sostegni bis, ha sottolineato, "c'è molto per i giovani: la casa, i contratti di inserimento, l'intervento per partite Iva e turismo. Poi nel Pnrr, oltre a investimenti e transizione ecologica, i giovani sono ovunque: c'è una clausola di condizionalità e bisognerà privilegiare donne e giovani".

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"Il decreto prevede circa 40 miliardi, 17 per sostegni alle imprese e professioni , 9 miliardi per aiuti su crediti e liquidità, 4 per i lavoratori e le fasce in difficoltà - ha aggiunto Draghi - C'è un'ampia parte del decreto che riguarda i giovani: si vuol rendere più facile comprare una casa, costruirsi una famiglia e dare quell'elemento di futuro che manca oggi". "Per la prima volta c'è un fondo stabilito per la ricerca di base, si chiamerà 'Fondo italiano per la scienza', che stanzia 50 milioni quest'anno e 150 milioni per ogni anno negli anni a venire". "E' un investimento molto significativo", ha evidenziato il presidente del Consiglio: l'obiettivo è quello di "richiamare giovani e meno giovani che sono andati via". "Per i giovani c'è un ampia parte del decreto, in particolare la possibilità di comprare una casa: imposta di registro e mutuo sono state cancellate e questo vale per tutti i giovani, per i meno abbienti, con Isee credo fino a 40mila euro, c'è anche la garanzia dello stato sull'80%" del mutuo. Quindi sarà "più facile per tutti i giovani comprare casa e costruirsi una famiglia e dare quell'elemento di sicurezza che manca oggi".

Concorsi scuola

C'è spazio anche per parlare di scuola, del giorno dell'ok all'atteso concorso ordinario. "L' ambizione è tornare a un sistema di concorsi annuali dove tutti i giovani, appena laureati, possano fare un concorso", dice il premier aggiungendo che, per quanto riguarda i docenti, "il concorso ordinario per partire in regola a settembre con la scuola si anticipa, lo si avrà molo molto presto". 

Ammortizzatori sociali

Sul tema parla il ministro del Lavoro, Andrea Orlando: "A luglio avremo una proposta sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Terremo conto delle proposte di Confindustria su alcuni punti specifici, ma faremo una sintesi sulla base delle proposte di tutte le forze sociali con cui ci confrontiamo". E il ministro Daniele Franco: "La questione della riforma degli ammortizzatori sociali è uno degli aspetti cruciali dell'attività del governo nei prossimi mesi, non ho dubbi che il Mef collaborerà strettamente con il ministro Orlando e il suo ministero". "La questione occupazionale va risolta anche facendo ripartire l'economia di questo Paese", ha aggiunto Franco.

Debito e crescita

"Con 40 miliardi in più il debito è aumentato. Quanto è importante l'aumento di inflazione che si sta vedendo? Finora gli economisti concordano nel dire che l'inflazione, almeno in Ue, dipende innazitutto da una scarsità di materie prime, di alcune componenti fondamentali del processo produttivo. Ma i confronti con l'anno scorso mostrano comunque un livello di prezzi molto molto basso", dice Draghi rispondendo a una domanda in conferenza stampa. "Quanto bisogna rispondere con gli aumenti del tasso di interesse? Sono aumenti di inflazione, quindi la politica monetaria continuerà a restare espansiva. Ma da questa situazione di debito alto noi, ma anche tutti gli europei, usciremo soltanto attraverso una crescita più alta. Politiche fiscali restrittive non sono pensabili, la scommessa è sulla crescita e sulla credibilità generale dei nostri interventi", sottolinea.

Riforma fiscale

"Le domande" sulla riforma fiscale "troveranno risposte nei lavori in commissione" e comunque "il principio di progressività di cui ho parlato" nel discorso alle Camere "va preservato e lo riaffermo. La riforma fiscale deve contribuire alla crescita" e non contenere misure fiscali "restrittive", dice Draghi. "La prima cosa da fare è disegnare un pacchetto di riforme coerenti tra loro che risponda a scopi di politica economica". 

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Immigrazione

E rispondendo a una domanda sull'immigrazione: "Il meccanismo di redistribuzione nelle discussioni europee è stato da un po' di tempo messo a dormire, lo riproporrò al Consiglio europeo di lunedì, occorre riprendere una discussione, occorre assolutamente trovare un accordo". E aggiunge: "Sul tema dell'immigrazione serve un intervento economico, la collaborazione bilaterale e multilaterali tra i Paesi di partenza, gli strumenti non mancano, devono essere impiegati con equilibrio, con efficacia e con umanità".

Quirinale

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"Io candidato al Quirinale? Trovo estremamente improprio, per essere gentile, che si discuta del capo dello Stato quando è in carica, l'unico autorizzato a parlare del capo dello Stato è il presidente Mattarella", ha detto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda nel corso della conferenza stampa sul decreto Sostegni bis.