Entra in palestra con il "Green pass" di un altro: il gestore chiama la polizia

Il 21enne è stato smascherato all'ingresso, ora la sua posizione è al vaglio della questura

Green pass in palestra (Archivio)

Green pass in palestra (Archivio)

La posizione di un ragazzo milanese di 21 anni è al vaglio della questura di Milano, dopo che il giovane, ieri pomeriggio, è stato identificato dall’equipaggio di una Volante perché aveva mostrato un Green pass evidentemente non suo per entrare ad allenarsi in una palestra in zona Porta Romana. Lo ha riferito la stessa questura, spiegando che a richiedere l’intervento dei poliziotti, intorno alle 16.30 di ieri, è stato il titolare della palestra a cui il 21enne è regolarmente iscritto. Proprio perché lo conosceva, l’uomo è rimasto molto sorpreso quando ha letto sul Green pass un nome che non corrispondeva a quello del 21enne e quando glielo ha fatto notare, il ragazzo è diventato immediatamente polemico e aggressivo. Gli agenti intervenuti hanno calmato a fatica il giovane che ha continuato a ribadire la sua contarietà al certificato verde anti-Covid. Il 21enne rischia ora una sanzione tra i 400 e i mille euro e, se la polizia accertasse che il certificato mostrato ieri fosse contraffatto, potrebbe incorrere in una denuncia per i reati di falso e truffa.

Sul fronte delle palestre il tema delle modalità dei controlli ha fatto storcere a più di un gestore il naso, da quando è scattato l’obbligo di esibire il certificato verde per accedere alle strutture sportive al chiuso. "Non è chiaro se il documento possa essere registrato dalla struttura o se bisogna fare i controlli all’ingresso ogni volta. Mi aspetto che il governo dia presto indicazioni a riguardo" il sollecito di Marco Contardi, Marco Contardi, l’associazione delle imprese dello sport di Confcommercio Milano.

Secondo Contardi "palestre e piscine saranno penalizzate a settembre: a Milano e in Lombardia avremo un calo delle iscrizioni del 10% ma non per via del

Green pass. Il Green

pass è fondamentale, la sicurezza delle persone deve essere al primo posto per i gestori".

A.L.