Massa, "Era il mio forno, adesso lo regalo. Ma nessuno vuole più fare il pane"

L’amarezza di un artigiano: "Non trovo chi è disposto a rilevare l’attività nonostante offra tutto gratis"

Domenico Bongiorno davanti all’ingresso del panificio a Massa

Domenico Bongiorno davanti all’ingresso del panificio a Massa

Massa, 15 aprile 2022 - Le mani in pasta sembra proprio non volerle mettere più nessuno. L’appeal di un panificio come attività lavorativa - con i suoi orari di lavoro proibitivi, al tempo della movida che fagocita il pensiero e le vite di giovani e meno giovani – cola sempre più a picco. Prova ne sia il caso dell’ex fornaio massese che sta tentando, senza successo, di offrire in uso gratuito i locali attrezzati del suo panificio ormai chiuso da tempo.

"Offro un’occasione a chi abbia le idee chiare e voglia gestire un’attività di questo tipo. Ma nessuno sembra interessato e non me lo spiego – dice Domenico Bongiorno, classe 1950 – Siamo a due passi dal centro storico di Massa, all’interno del laboratorio ci sono ancora molte attrezzature di valore che aspettano solo di essere revisionate e riattivate. Oltre al forno, che potrebbe essere utilizzato per fare il pane ma anche la pizza o altro, ci sono due impastatrici di cui una con bracci tuffanti. In più, attrezzature professionali che vorrei continuassero ad essere utilizzate".

Bongiorno ha ereditato l’attività dal padre, iniziando a lavorare nel panificio da giovanissimo, quando un’attività come questa era il fulcro della vita di tutti i giorni e il pane era il re incontrastato della tavola. "Avevo 18 anni quando ho cominciato, allora si producevano soprattutto pane da mezzo chilo e focacce – racconta – ma la professione si è molto evoluta e oggi c’è grande fermento creativo intorno ai prodotti di panificazione. Un giovane intraprendente potrebbe trasformare questo laboratorio in un quartier generale di estro. E’ un bellissimo lavoro, eppure non si fa vivo nessuno".

L’idea che l’ex fornaio si era fatto di come sarebbero andate le cose una volta messo l’annuncio è molto precisa. "Devo essere sincero, pensavo che avrei trovato fuori la fila di persone interessate e decise a rimboccarsi le maniche. E invece... Ne sono sinceramente dispiaciuto, sono proprio stupito – sottolinea – Si dice sempre che servono le occasioni, le opportunità per partire o ripartire. Io ne sto offrendo una, però riscuoto pochissimo interesse. Qualcuno mi ha contattato ma niente di concreto. Mi darò ancora un po’ di tempo, poi valuterò altre destinazioni per il mio fondo. Certo, essendo chiuso da qualche anno c’è qualche lavoretto da fare per migliorare l’aspetto e l’accoglienza degli ambienti. Lavori – precisa – che vorrei comunque realizzare in condivisione di spesa. Nel giro di un mese il panificio tornerebbe operativo al 100 per cento. Si vive anche di soddisfazioni e un lavoro come questo può darne molte".

Irene Carlotta Cicora