Gasdotto Yamal-Europa bloccato: dove si trova e quanto gas passa nelle sue tubature

Da ieri le forniture si sono interrotte. I russi: "Nessuna differenza rispetto ai consueti andamenti dei flussi"

A dare la notizia dello stop è stata ieri l'agenzia Reuters. Il 29 marzo si sono "chiusi i rubinetti" del gasdotto Yamal-Europa, non il più importante fra quelli che attraversano il sottosuolo dalla Russia all'Europa, ma comunque fra i principali, dato che circa il 10% delle forniture di gas russo passa nelle sue tubature. Era già successo in due occasioni dal momento in cui Vladimir Putin aveva dato il via all'invasione dell'Ucraina: il 3 e il 15 marzo. L'interruzione della fornitura è stata accertata attraverso l'osservazione dei dati resi noti dalla Gascade, l'azienda che gestisce il gasdotto.

Il tracciato del gasdotto

Il gasdotto Yamal-Europa (fonte geopop.it)
Il gasdotto Yamal-Europa (fonte geopop.it)

Il gasdotto parte dai campi della penisola Yamal, che si trova in una regione della Russia che occupa parte della Siberia settentrionale e si estende per circa 600 chilometri dalle coste della Russia al Mar Glaciale Artico. Il percorso ha una lunghezza di circa 4.000 chilometri e, dopo la Russia, attraversa Bielorussia, Polonia e Germania, dove è stata realizzata la stazione di compressione di Malnov. La costruzione è iniziata nel 1994. I lavori sono durati un paio d'anni: la struttura è attiva dal 1996. La sua capacità annua si attesta sui 33 miliardi di metri cubi di gas.

La versione russa

Stanislav Mitrakhovich, funzionario del Fondo nazionale russo per la sicurezza energetica, intervistato dal quotidiano di San Pietroburgo Izvestija, ha sottolineato che il gasdotto Yamal-Europa è da considerarsi un "gasdotto di bilanciamento". Questo vuol dire che quando le richieste aumentano, funziona a pieno regime. Quando invece queste richieste calano, lo Yamal-Europa è attivo a scartamento ridotto. E le sue forniture dipendono sempre dalle richieste dell'Europa. "Mi sembra che il ruolo chiave in questo caso sia svolto dalle richieste degli acquirenti - afferma Mitrakhovic - Finora nulla mi pare così diverso da quello che accadeva prima". ll funzionario ha anche spiegato di ritenere improbabile uno stop alle forniture di gas all'Unione a partire dall'1 aprile, ipotizzando un accordo sul pagamento della materia prima in rubli (come da richiesta avanzata da Vladimir Putin e finora respinta dai governi dell'Unione). 

Gli altri gasdotti

Sempre la Reuters oggi, mercoledì 30 aprile, ha reso noto che i flussi di gas attraverso i tre principali gasdotti nella mattinata odierna è rimasto costante, a parte una leggera diminuzione per quanto riguarda le forniture attraverso Nord Stream 1. Tuttora fermo, invece, lo Yamal-Europa.