Ferrara, 29 ottobre 2017 - Viva, cattiva, concreta. La Spal piega il Genoa (1-0) e torna a correre per il suo sogno, la salvezza. A Ferrara basta una magia del suo idolo, Mirco Antenucci, per spennare il Grifone e per gridare che, in serie A, ci vuole restare. FOTO
Eccome. Bella la Spal del primo tempo che parte subito forte al seguito del suo capitano. Pronti via e Antenucci libera il sinistro da fuori che impegna Perin. Semplici dà fiducia a Salamon dietro e soprattutto a Schiavon in mediana. Mattiello è preferito a Costa per tentare di forzare la sorte e le porte del Genoa. La Spal è pimpante e le paure di sbagliare sono rimaste nello spogliatoio. Borriello è in panchina, il compito di dare lama davanti è sulle spalle di Paloschi e sull’argento vivo di Antenucci. Il Genoa è squadra da battaglia e conquista campo verso la fine del primo tempo con Taarabt, Laxalt e Lapadula. Ma la Spal c’è. Soffre e sa soffrire, si copre e riparte.
Cattiva e concentrata nel suo 5-3-2 in grado di mutare volto a seconda delle necessità imposte dalla partita. La ripresa ricomincia come il primo tempo. Ferraresi quadrati e con personalità fino al ruggito di Antenucci. E’ il 10 minuto e sull’asse Felipe Paloschi nasce l’appoggio per Antenucci. Il capitano è una folgore e lo stadio esplode: 1-0 Spal. In campo è bagarre e la Spal tiene, prende falli e coraggio e trema solo quando al 13’ l’arbitro annulla per fuorigioco il gol di Taarabt. I biancazzurri sono furie e coprono ogni buco agli avversari che gettano nella mischia anche Pellegri e Galabinov. Ma nulla. La Spal torna a vincere, in casa, con una prestazione che convince sotto ogni punto di vista.