Covid, Gimbe: terza dose a rilento. 2,6 milioni di over 50 non vaccinati

La Fondazione: nonostante 13,4 mln di dosi in frigo scende ancora il numero di nuovi vaccinati (-17,1%). In 5 regioni lieve incremento di nuovi casi

Trend dei nuovi casi giornalieri positivi al SARS-CoV-2 in Italia

Trend dei nuovi casi giornalieri positivi al SARS-CoV-2 in Italia

Roma, 7 ottobre 2021 - "Nonostante 13,4 mln di dosi di vaccini anti-Covid in frigo, scende ancora il numero di nuovi vaccinati (-17%) e vanno a rilento le terze dosi, 2,4% su una platea di 7,6 mln di persone". A lanciare l'allarme è l'ultimi report della Fondazione Gimbe, che fotografa la situazione sul Coronavirus in Italia relativa alla settimana 29 settembre-5 ottobre: calano anche le somministrazioni (-22,2%) e quasi 2,6 milioni di over 50 rimangonosenza alcuna copertura.  A fronte di queste note negative, il report evidenzia "una continua discesa dei nuovi casi (-9%), delle terapia intensive (-5,7%) e dei decessi (-19,4%)".

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Dati Covid su casi, morti, ricoveri

Nella settimana 29 settembre-5 ottobre, rispetto alla precedente, la Fondazione rileva una diminuzione di nuovi casi (21.060 vs 23.159) e decessi (311 vs 386). In calo anche i casi attualmente positivi (90.299 vs 98.872), le persone in isolamento domiciliare (86.898 vs 94.995), i ricoveri con sintomi (2.968 vs 3.418) e le terapie intensive (433 vs 459). Nel dettaglio, si registrano: 311 (-19,4%) decessi, di cui 22 riferiti a periodi precedenti; -26 (-5,7%) di terapie intensive; ricoverati con sintomi: -450 (-13,2%); isolamento domiciliare: -8.097 (-8,5%); nuovi casi: 21.060 (-9,1%); casi attualmente positivi: -8.573 (-8,7%).

"Ormai da 5 settimane consecutive - dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione - il dato nazionale mostra una discesa dei nuovi casi settimanali, anche se nell'ultima settimana, rispetto alla precedente, 5 Regioni registrano un incremento percentuale dei contagi". Gli aumenti, che riguardano Basilicata (+73,6%), Prov. Aut. Bolzano (+8,7%), Prov. Aut. Trento (+20,9%), Sardegna (+5%), Valle D'Aosta (+64,5%), rimangono tuttavia contenuti in termini assoluti. Scendono a 17 le Province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e nessuna conta oltre 150 casi per 100.000 abitanti. In calo anche i decessi: 311 negli ultimi 7 giorni (di cui 22 riferiti a periodi precedenti), con una media di 44 al giorno rispetto ai 55 della settimana precedente.

"Sul fronte ospedaliero - afferma invece Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione - si registra un ulteriore calo dei posti letto occupati da pazienti Covid-19: rispetto alla settimana precedente scendono del 13,2% in area medica e del 5,7% in terapia intensiva". A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (5% in area medica e 5% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l'area medica e del 10% per l'area critica. "Continuano a scendere anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva - spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione - con una media mobile a 7 giorni di 22 ingressi/die rispetto ai 29 della settimana precedente". 

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Campagna vaccinale

Diminuiscono del 22,2% le somministrazioni settimanali di vaccini anti Covid e quasi 2,6 milioni di over 50 rimangono ancora senza copertura. Lo rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sottolineando come la loro vaccinazione con un ciclo completo rimane "la priorità assoluta". Dall'inizio della campagna al 6 ottobre (aggiornamento ore 6.13) risultano consegnate 98,8 milioni di dosi. Il 76,8% della popolazione (45,4 milioni di persone) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+452.187 rispetto alla settimana precedente) e il 72,4% (42,9 milioni) ha completato il ciclo (+661.771). Nei frigoriferi stoccate vi sono attualmente 13,4 milioni di dosi.

Nell'ultima settimana, però, scende ancora il numero di somministrazioni: sono state 1,2 milioni, con una media di quasi 160mila al giorno. Il numero di nuovi vaccinati, dopo la risalita a 589mila della settimana precedente, è sceso a quota 488mila nell'ultima settimana (-17,1%), "confermando per ora i modesti effetti del green pass sulla curva dei nuovi vaccinati, al netto dell'incognita relativa al numero degli esoneri", si legge.

Le coperture vaccinali per fascia di età con almeno una dose di vaccino sono molto variabili: vanno dal 96,7% degli over 80 al 70,4% della fascia 12-19. Nonostante la circolazione della variante Delta, l'efficacia del vaccino resta molto alta: nelle persone vaccinate con ciclo completo rispetto a quelle non vaccinate, le diagnosi di Sars-CoV- 2 si riducono del 79-84%, i ricoveri ordinari, dell'88, 6-95, 6%, quelli in terapia intensiva del 90,7-100% e i decessi del 91,5-100%.

Terza dose

Anche le somministrazione della terza dose proseguono a rilento:su 7,6 milioni di persone candidate a riceverla, la copertura attuale è appena al 2,4%. Il monitoraggio della Fondazione invita a prevederne l'obbligo per gli operatori sanitari ed estenderla agli under 80. Ad oggi la Circolare del Ministero della Salute prevede di utilizzare per le dosi booster sia Pfizer che Moderna in specifiche categorie di popolazione: in una prima fase over 80 e ospiti e personale sanitario e socio-sanitario delle RSA; quindi gli operatori sanitari. Complessivamente, la platea vaccinabile con la terza dose è di quasi 7,6 milioni di persone alle quali dal 14 settembre sono state somministrate quasi 185mila dosi con un tasso di copertura del 2,4%, e notevoli differenze regionali: dal 9% del Molise allo 0% della Valle D'Aosta.

"L'efficacia del vaccino resta alta ma i primi lievi segni di riduzione impongono una programmazione strategica, per somministrare la terza dose alla popolazione generale ed evitare fughe in avanti da parte di alcune regioni". Gimbe propone di "ampliare progressivamente la platea vaccinabile con dose booster alle fasce anagrafiche a rischio di malattia grave e decesso, iniziando con la fascia 70-79 anni e successivamente 60-69 e 50-59". È inoltre necessario, conclude il report, "estendere l'obbligo della terza dose per gli operatori sanitari, al fine di garantire la sicurezza per i pazienti e ridurre il rischio di limitare l'erogazione di prestazioni sanitarie per patologie non Covid-19".

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