Il Caffè San Marco mette la sua bolletta in vetrina: "22mila euro, io chiudo tutto"

La protesta del titolare del locale storico: "La politica? Assente, impotente o connivente? Io non voto"

Il proprietario del caffè San Marco Gualserio Zamperini con lo staff (New Press Photo)

Il proprietario del caffè San Marco Gualserio Zamperini con lo staff (New Press Photo)

Firenze, 24 agosto 2022 - Ha aperto la cassetta della posta e si è seduto. Gualserio Zamperini quasi non credeva ai suoi occhi: davanti a lui una bolletta da 22.105.96 euro, a fronte di 4.890,13 euro del luglio 2021. Zamperini, titolare del Caffè San Marco, ha così esposto entrambi i bollettini in vetrina con un duro attacco: “La politica? Assente, impotente o connivente? Io non voto” si legge.

“Assente perché chi ci governa lo è sempre stato – prosegue -, impotente perché il problema è sotto gli occhi di tutti e nessuno riesce a trovare una soluzione, connivente perché anche un bottegaio come me ha capito che c'è qualcosa che non funziona”. Zamperini è amareggiato. Non vuole assolutamente che sia lui a chiudere il secondo Caffè più antico della città, dal 1870 in piazza San Marco. “Sono dietro questo bancone dal 1984 – sussurra – e ho investito tutta la mia vita in questo locale. Mi fa male il cuore ma purtroppo cifre del genere sono insostenibili e se nessuno farà qualcosa saremo costretti a chiudere”. Zamperini proprio non se lo spiega: stessi orari, stesso locale. “Come è possibile un aumento del genere? C'è una speculazione...” dice.

Il caro bolletta si aggiunge alla mancanza di personale e all'incremento vertiginoso delle materie prime. “Da anni compro gli stessi prodotti – prosegue – che mi sono arrivati a costare anche il 40% in più”.

D'altra parte i dati relativi al Pun (Prezzo unico nazionale), ovvero il costo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana, indicano che il dato medio di luglio-agosto 2022 è aumentato dell’80% rispetto a giugno. A inizio dell’estate era pari a 271,31 euro, a luglio è balzato a 441,65 euro e infine è diventato 490,37 ad agosto. A cascata, anche il peso medio delle bollette per famiglie e imprese è salito.

“Alla Regione Toscana, così come al sistema camerale toscano, chiediamo di istituire una sorta di autorità regionale per l’energia, in grado di monitorare e valutare il sistema energetico territoriale per implementare eventuali potenzialità ed eliminare gli sprechi”, dice il direttore generale Franco Marinoni. “Poi serve spingere l’acceleratore su iniziative di rete e comunità che condividano produzione e consumo di energia – aggiunge -, magari snellendo la burocrazia necessaria e introducendo un meccanismo di premialità per i soggetti che vi aderiscono. Su questo fronte siamo indietro di decenni rispetto ad altri paesi europei, va recuperato il gap”.