Insegnanti, il 23% non è vaccinato Tutti i dati sul tavolo di Figliuolo

Il personale scolastico regionale conta 80mila unità, in 13.600 non hanno avuto nemmeno la prima dose. Ma la percentuale più alta resta quella di Firenze, dove a non essere immunizzati sono in 4370

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di Manuela Plastina

I numeri del personale scolastico regionale che ancora non si è sottoposto al vaccino sono arrivati sul tavolo del commissario straordinario Figliuolo, inviati ieri pomeriggio dall’assessorato toscano della sanità. Sarebbero circa l’83% i vaccinati con almeno una dose, che su 80 mila totali significa 13mila e 600 persone non vaccinate (dato aggiornato a ieri mattina). I numeri fanno riferimento agli insegnanti di tutti i gradi scolastici, dai nidi alle superiori e anche all’università, inclusi quelli di sostegno e i supplenti, oltre a tutto il personale a supporto della didattica come i custodi.

La percentuale dei docenti che ancora non sono vaccinati nella sola provincia di Firenze è più alta: mancherebbe all’appello del vaccino il 23% del personale scolastico, dato aggiornato al 30 luglio. Considerato che si parla di 14 mila insegnanti di tutti gli ordini scolastici e di 5 mila di non docenti, si parla di circa 4370 che non hanno ricevuto neanche una dose. Troppi, secondo quanto si era prefissata la Regione, visto anche che il personale che lavora nelle scuole in qualsiasi ruolo ha avuto l’opportunità di sottoporsi all’immunizzazione fin dalle prime settimane di disponibilità dei vaccini.

Il dato negli ultimi giorni ha probabilmente subito qualche oscillazione, dopo l’obbligo dal 6 agosto del green pass per alcuni servizi che ha indotto qualcuno a fare almeno la prima dose. Bisognerà poi togliere da questo numero coloro che non possono vaccinarsi per malattie pregresse, da testimoniare con certificato medico. E anche chi è guarito dal Covid da non più di sei mesi.

Ma ci sono gli irriducibili, coloro che non ne vogliono sapere, neanche se rischiano la sospensione dal lavoro e dunque dello stipendio. In 2000 solo a Firenze avrebbero firmato la petizione,che ha raggiunto la quota di 15 mila sottoscrizioni, che il primo settembre sarà presentata in Senato per bloccare la conversione in legge del decreto sull’obbligo di pass verde per le scuole e per le università. A capo della petizione ci sono gli avvocati Daniele Granara e Tiziana Vigni, gli stessi che hanno portato davanti al Tar della Toscana il ricorso di 1200 operatori della sanità che non vogliono l’imposizione del vaccino. La richiesta di sospensiva verrà discussa il prossimo 7 settembre.

Cosa rischiano gli insegnanti senza green pass? La sospensione dallo stipendio, se si assentano per più di cinque giorni, a meno che non si sottopongano al tampone ogni 48 ore per ottenere il pass provvisorio, ma la spesa inizia a essere importante: in farmacia sono 15 euro a tampone. Non valgono quelli acquistati nei supermercati. Qualcuno potrebbe anche decidere di mettersi in aspettativa, a discapito della scuola e degli alunni, che già si devono confrontare con le cattedre vacanti, ora a rischio aumento a causa dei no vax.