TOMMASO CARMIGNANI
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La grande occasione dei saldi estivi "Scontare ora è un problema"

Confesercenti guarda alle vendite ‘promozionali’ come un ostacolo: "Gli incassi si erano appena ripresi". E ridurre i margini di guadagno non sembra la via maestra per la ripartenza, dopo un brutto inizio 2021

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di Tommaso Carmignani

Un anno fa furono posticipati a fine mese, stavolta si torna al calendario classico. E per i commercianti diventano ancora croce e delizia. Alla vigilia dell’inizio dei saldi e all’indomani del via al Luglio Empolese, il sentimento che si respira in centro è un mix di paura e speranza. L’allentamento delle misure restrittive e la ritrovata voglia di uscire da parte delle persone sta contribuendo alla ripresa dei consumi, ma proprio nel momento in cui la macchina sta ripartendo davvero si tagliano i prezzi.

"Noi abbiamo sempre detto la nostra sui saldi a inizio luglio – spiega il responsabile di Confesercenti Empolese Valdelsa, Gianluca D’Alessio – e questo ancor prima dell’arrivo della pandemia. In questo momento, però, le vendite a sconto sono esattamente il contrario di quello che sarebbe servito, perché la verità è che per la stragrande maggioranza dei negozi dei nostri centri storici il meccanismo si era appena rimesso in moto. Ridurre i margini di guadagno adesso vuol dire limare sulla possibilità di mettere fieno in cascina dopo un inizio del 2021 che definire disastroso è dire poco. Sarebbe stato meglio fare come l’anno scorso, quando i saldi veri e propri cominciarono più avanti. C’era la possibilità di fare vendite promozionali, ma si lasciava più discrezionalità ai singoli commercianti. Purtroppo siamo tornati al calendario classico".

I problemi sono legati soprattutto al comparto della moda ed in particolare a tutte quelle attività che a primavera hanno frenato a causa delle misure restrittive. "Quello di maggio-giugno è un periodo chiave, perché ci sono le cerimonie che sono un motore importante per l’aumento dei consumi e poi, soprattutto, si comincia ad uscire e a viaggiare di più. Questo crea una domanda, perché le persone sentono il bisogno di dover cambiare gli abiti – dice ancora D’Alessio – ma nel momento in cui è tutto chiuso è normale che nessuno compri niente. Questo meccanismo si è rimesso in moto solo dal 15 giugno ed è proprio in questi giorni che stiamo vedendo i primi segnali di crescita. Ma se la gente sa che presto (oggi) cominciano i saldi è normale che aspetti prezzi più convenienti per acquistare. Sicuramente gli sconti daranno una spinta importante, ma non quella che avremmo voluto".

E poi c’è la questione che riguarda settembre. Nuove restrizioni avrebbero effetti devastanti. "L’estate ci servirà per ripartire, ma se vogliamo salvare le imprese – spiega il responsabile di Confesercenti – è necessario che la macchina torni a viaggiare a pieno regime. Arrivare al prossimo autunno e ritrovarsi nuovamente a dover chiudere avrebbe effetti devastanti. A quel punto sarebbe praticamente certo arrivare all’inizio del 2022 e vedere tantissime attività chiudere definitivamente i battenti, andando ulteriormente a impoverire i nostri centri storici".