L’addio a Katia, tra le lacrime e i ricordi

La chiesa gremita si è stretta attorno ai genitori della giovane morta cinque giorni dopo aver scoperto di essere positiva al Covid

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Mamma Caterina è rimasta seduta accanto alla bara di sua figlia Katia. Mentre papà Alfonso, in piedi, per tutta la funzione religiosa ha continuato ad accarezzare quella bara dove, circondata dai fiori, era stata adagiata la fotografia della sua ’bambina’. Come se così potesse toccarla ancora, per sentirla vicino. Aveva appena compiuto 30 anni Katia Lamberti, ma era la piccola di casa. L’ultima di cinque fratelli. E’ morta il giorno di Ferragosto al Pronto Soccorso del Versilia dov’è arrivata in condizioni disperate, cinque giorni dopo aver scoperto di aver contratto il Covid.

"Come si può morire così, a trent’anni? Com’è possibile...". E’ questo la domanda, carica di sgomento, che – ieri, nel giorno dell’addio – ha rimbombato sui gradini della chiesa di San Giuseppe per quello che è stato l’ultimo saluto alla giovane imprenditrice. Insieme al fidanzato Emanuele Diez, Katia aveva coronato il sogno di aprire una pizzeria in paese per poter costruire, mattone su mattone, un futuro sereno. Un sogno spezzato sul nascere. Interrotto prima di poter fiorire, come i boccioli delle rose adegiate sul feretro. Portato a spalla da chi l’ha sempre amata e sempre lo farà.

"Ci stringiamo in intimità attorno alla famiglia e alla nostra Katia – ha detto nell’omelia don Gilberto, citando San Paolo – perché è difficile metabolizzare ed accettare il distacco da una persona così giovane, in forza e solare; allora dobbiamo alzare il nostro sguardo in alto per cercare la benevolenza di Gesù che è morto e poi risorto; ecco adesso Katia è assieme a lui e con lui percorrerà lo stesso viaggio per l’eternità".

La vicenda di Katia Lamberti ha scosso profondamente la comunità torrellaghese, "anche se ancora non si era vaccinata – ripetevano in tanti prima della funzione – Katia era in forza fino a pochi giorni fa. Com’è possibile che sia spenta all’improvviso. Perché? Devono essere date delle risposte ai suoi disperati genitori, all’inconsolabile compagno Lele, ai fratelli e a noi parenti ed amici. E soprattutto a lei che era una ragazza straordinariamente solare e ben voluta da tutti".

Alla fine della funzione la bara è stata caricata sul carro funebre in direzione del Campo Santo di Torre del Lago dove la salma sarà sepolta. Un lungo serpentone vi si è accodato come a voler proteggere la solare Katia per l’ultima volta in una sorta di caloroso abbraccio; abbraccio che materialmente le ha voluto regalarle mamma Caterina mentre baciava per l’ultima volta quella foto che ritraeva sua figlia serena. "Come farò a vivere senza di te, ti prego abbracciami ancora. Figlia mia, mi manchi" pensieri che uscivano dalla bocca di una donna comprensibilmente disperata che non può accettare che l’adorata figlia se ne sia andata troppo presto.

Sergio Iacopetti