Sospeso il primo medico ospedaliero no vax. "Stop anche alla libera professione"

Il presidente dell’Ordine provinciale Montalti: "Condanna per chi fa disinformazione. Servizio di video consulto per chiarire i dubbi dei cittadini"

Beppino Montalti, presidente Ordine dei medici di Pistoia

Beppino Montalti, presidente Ordine dei medici di Pistoia

Pistoia, 27 agosto 2021 - È partita ieri la prima lettera di sospensione temporanea, dall’albo professionale e dall’attività, inviata dall’Ordine dei medici di Pistoia ad un medico ospedaliero che non risulta essersi vaccinato. Si tratta del primo provvedimento ad un medico della nostra provincia, ma altri ne scatteranno nei prossimi giorni, se è vero che sono 1.978 i sanitari iscritti agli ordini professionali (medici, ma anche infermieri, tecnici e ostetriche) dell’Asl Toscana Centro che risultano inadempienti. Seimila il numero totale in Toscana. Senza contare tutto quel personale che non appartiene ad alcun albo professionale, come gli Oss, per esempio. Ne parliamo con il presidente dell’Ordine dei medici di Pistoia, Beppino Montalti.

Presidente, quali sono i numeri dei medici non vaccinati nella nostra provincia? "Questo è un dato di cui non siamo ancora in possesso, per il semplice fatto che è l’Asl a trasmetterci gli elenchi dei vaccinati e di chi non lo è. In base alla legge del 4 aprile 2021 (comma 6 e 7), infatti, gli ordini professionali hanno l’obbligo di trasmettere gli elenchi degli iscritti: le Asl di riferimento incrociano i dati degli elenchi vaccinali, poi inviano una prima lettera di sollecitazione al professionista, il quale se non può esibire una giustificazione per la mancata vaccinazione, viene sospeso dal proprio ordine in automatico. Il nostro è un passaggio obbligato che comporta la sospensione sia dall’albo sia dall’attività professionale, temporanea, cioè fino a che il medico non provveda a vaccinarsi o fino al 31 dicembre. Qualora il medico si vaccini, la riammissione all’ordine e al servizio è immediata".

Il professionista sospeso non potrà svolgere alcun servizio? "Esattamente. In quanto dipendente ospedaliero non potrà lavorare né in un presidio, e nemmeno con altra mansione, ma non potrà svolgere neanche la libera professione".

Cosa accade ai liberi professionisti non vaccinati? "L’iter è il medesimo. La sospensione dall’albo viene notificata da noi, con la differenza che non è l’Asl a sospenderli come datore di lavoro, ma la preclusione all’attività libero professionale è automatica".

C’è da aspettarsi che di sospensioni ne scattino in gran numero. Come potrà essere garantita la tenuta del sistema? "È un nodo importante. Il problema è noto, perché i numeri sono già esigui. E non parlo solo dei medici, ma anche di infermieri, tecnici, ostetriche, e di tutte quelle figure che non hanno nemmeno un albo di appartenenza, come gli Oss (gli operatori socio sanitari). I nostri iscritti sono 1.800: l’Asl ha annunciato che provvederà a sostituire i sospesi con contratti a termine, ma non sappiamo come potrà essere coperto il fabbisogno sul territorio. Poi c’è un altro problema, quello della campagna di disinformazione che alcuni colleghi medici stanno attuando, in questo modo contravvenendo a mio avviso al loro impegno e allo stesso giuramento fatto".

In che senso? "Ci sono medici che hanno diffuso false informazioni sui vaccini, definendoli terapie sperimentali o genetiche, cosa che i vaccini non sono. Proprio per sfatare queste false informazioni, abbiamo deciso di attivare in questi giorni un servizio online, sul nostro sito: chi vorrà potrà prenotare un video consulto con un medico immunologo che chiarirà tutti i dubbi dei cittadini in merito ai vaccini. Crediamo che questo servizio sia molto importante, anche perché la maggior parte della popolazione non ancora vaccinata non appartiene alla schiera dei "no vax", bensì a quella degli indecisi, dubbiosi. Per questo il parere di un professionista è importante: chi vorrà potrà prenotare una video chiamata con il medico per chiarire i propri dubbi. Voglio solo dire che l’operato dei colleghi che diffondono una disinformazione riguardo ai vaccini non fa onore alla laurea che hanno conseguito". Intanto è stata fissata per oggi alla 14 una riunione urgente in Regione con tutti gli ordini dei medici della Toscana.