Non c'è sconfitta per Sinisa

Non si può restare indifferenti alla mozione degli affetti suscitata dalla morte di Sinisa Mihajlovic. Ieri, la camera ardente del Campidoglio, a Roma, ha visto una processione incessante di persone, un fiume di commozione. C’erano i politici, certo, quelli non mancano mai. Qualche vip e tanti ex compagni del Serbo, che ha giocato con diverse maglie lasciando sempre un buon ricordo. Oltre che un incredibile bottino di gol su punizione. Ma quello che colpiva era il pianto, in alcuni casi davvero dirotto, di tante persone comuni. Gente che ha voluto fare una carezza alla bara di Sinisa. O portare una sciarpa o una maglia. Magari tifosi di squadre diverse, Roma e Lazio, ad esempio, sempre su opposte sponde agonistiche. 

Ma - qui sta il bello - la vicenda di Mihajlovic è andata molto oltre lo sport. Una storia di dolore, di coraggio e di vittoria. Mettiamo da parte la retorica del guerriero: questo sentimento popolare che, in questi giorni, scorre forte tra tante persone, ci dice che, anche in questo triste epilogo, non c’è sconfitta per Sinisa.