Bollette alle stelle, tessile in crisi nera. Gas e luce boom: solo tre mesi di autonomia

I prezzi dell’energia sempre più alti bloccano le imprese : se non arriva la definitiva svolta l’intero distretto manifatturiero è in ginocchio

Prato, 22 gennaio 2022 - Il costo dell’energia rischia di bloccare le imprese. Gli imprenditori tessili paragonano il caro bollette alla crisi energetica del 1973. A giudicare dalle fatture che stanno arrivando agli indirizzi delle fabbriche del distretto pratese, non c’è da meravigliarsi.

"Nel 2019, escludendo il 2020 che è stato l’anno segnato dal lockdown, la nostra azienda aveva pagato un milione di euro per la bolletta del gas. Quest’anno arriveremo a 8 milioni". Quella scattata da Riccardo Matteini Bresci, responsabile commerciale del Gruppo Colle, è la fotografia che cristallizza meglio di ogni altra immagine gli effetti della crisi energetica sul distretto tessile. Tintorie e rifinizioni, le lavorazioni maggiormente colpite, sono in ginocchio.

Fabio Reali, titolare della storica Tintoria Martelli della provincia pratese, a febbraio 2020 (complice il lockdown) aveva ricevuto una bolletta del gas da 33.000 euro, quella che è arrivata oggi è di 135.000 euro, in parte calmierata dal prezzo imposto che l’azienda ha concordato col gestore, con un costo fisso della materia prima. Una cifra talmente spropositata per una piccola azienda da azzerare i guadagni di mesi.  Ivo Vignali, titolare della Rifinizione Vignali di Montemurlo che conta 70 dipendenti, da imprenditore di lungo corso i conti li ha fatti eccome. E sono calcoli impietosi: la bolletta del gas da 65.000 euro passerà a 350.000 euro al mese e quella dell’energia dalle attuali 52.000 schizzerà a 150.000 euro. Arrotondando, si tratta di 400.000 euro di spese fisse in più al mese. Impossibili da tamponare. Il prezzo del gas ieri era otto volte più alto rispetto al 2019. Il risultato è chiaro: con costi così elevati le aziende del distretto tessile non possono reggere oltre tre mesi.

Le proiezioni del mercato del gas, nonostante una certa volatilità, danno indicazioni univoche: i già elevatissimi prezzi attuali, che si collocano per la materia prima oltre 1,20 euro al metro cubo (rispetto ai 20 centesimi di settembre) non sono destinate a scendere nel breve periodo. Proprio sul caro energia e sugli effetti che ricadranno a cascata sulle famiglie, si è svolto a Prato un convegno organizzato da Estra sui risultati dello studio commissionato all’Istituto Piepoli. Sul caro energia torna a chiedere interventi Cna che auspica una riforma rapida della struttura della bolletta, che garantisca una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema, legata all’effettivo consumo.