Rincari bollette, il pane diventa d'oro: "Costerà 8 euro al chilo"

E’ allarme rosso per le bollette dell’energia, il caro-carburante e i costi raddoppiati delle materie prime. Confietto e Coppini (Assipan-Confcommercio): "Intervenga subito il Governo o chiuderemo in tanti"

Gianluca Confietto è il proprietario del forno Panci in via Pistoiese

Gianluca Confietto è il proprietario del forno Panci in via Pistoiese

Prato, 5 ottobre 2022 - "Un chilo di pane toscano potrà arrivare a costare 8 euro". È l’allarme di Assipan Confcommercio che raggruppa decine di forni in tutta la provincia di Prato.

Un rincaro che potrebbe scattre in brevissimo tempo. Si tratta di una cifra esorbitante se confrontata con i prezzi pre-Covid ma che è giustificata dalla morsa di spese che sta stritolando la categoria.

"E’ vero, un chilo di pane toscano potrebbe arrivare a costare fino ad 8 euro se permane la situazione attuale: il Governo deve intervenire subito, o molti panifici saranno costretti a chiudere anche a Pistoia e a Prato" spiegano Stefano Coppini (del forno Coppini di Agliana) e Gianluca Confietto (del nuovo forno Panci di Prato), entrambi vicepresidenti di Assipan Prato e Pistoia. Oggi il pane toscano – la tipica bozza pratese – ha un prezzo di circa 4 euro e trenta centesimi al kg. Cifra già ritoccata verso l’alto a inizio estate, quando i panificatori si videro costretti ad aumentare il tiro del 15/20%. Dopo due anni di pandemia, i rincari dell’energia e l’impennata dei costi delle materie prime, i forni si trovano ora stremati.

"La situazione – commenta Coppini – è drammatica. Il calo delle vendite viaggia di pari passo con l’aumento dei costi, che sono triplicati rispetto ad un anno fa. Molti di noi rinunciano a pagarsi lo stipendio per andare in pari con le spese, mentre molti altri restano in ritardo. Per tornare a livelli sostenibili dovremmo vendere il nostro pane casereccio a 7-8 euro al kg".

Dello stesso avviso Confietto: "E’ un momento difficile, per tutti, non c’è margine per lavorore, ce la facciamo a malapena a pagare i dipendenti.

La farina, lo zucchero e il pomodoro che usiamo per la pizza, sono raddoppiati di prezzo. Nel frattempo le bollette continuano a lievitare – aggiunge – e non ci siamo ancora ripresi dalla pandemia: in quel periodo abbiamo perso molti clienti, dalle scuole ai ristoranti, che adesso fatichiamo a recuperare. Per tornare ad avere un margine di guadagno dovremmo vendere la bozza pratese a 8 euro al kg: un prezzo insostenibile per i consumatori, che ci collocherebbe fuori mercato". Confietto e Coppini concludono: "Serve un intervento urgente del Governo, perché se non ci supportano, molti di noi saranno costretti a chiudere nel giro delle prossime settimane".

L’unico scenario contemplabile è dunque la risposta rapida delle istituzioni: In questo senso – fa sapere Confcommercio – non si escludono iniziative pubbliche nei prossimi giorni, per amplificare ulteriormente la denuncia dei panificatori".

Elena Duranti