Salasso benzina, un coro di proteste "Il pieno al furgone da 120 a 200 euro"

Automobilisti e distributori strangolati dai continui rincari. Caccia al low cost, c’è chi esaurisce le scorte

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di Iacopo Nathan

"Uso il furgone tutti i giorni per andare a lavorare, prima il pieno era 120 euro, adesso oltre 200. Andare avanti così è impossibile". Il caro benzina, dovuto al costante aumento del prezzo del petrolio, sta davvero mettendo in ginocchio i cittadini, che si trovano sempre più in difficoltà a fare i conti con il costo del carburante arrivato a livelli mai visti prima.

Il prezzo medio della benzina in modalità self service ha raggiunto i 2,048 euro al litro (dati nazionali del 9 marzo 2022, ndr), una cifra astronomica, che sta davvero rendendo difficile per tutti usare i mezzi propri. "Io lavoro con il furgone – continua Luigi Palloni-. Non so quanto potrò andare avanti spendendo 100 euro al giorno di carburante. Non ci sono soluzioni purtroppo".

A fare spavento, stavolta, è anche l’aumento del costo degli altri carburanti, perché anche diesel, metano e gpl si sono assestati su cifre molto più alte del solito. "Siamo costretti a girare cercando i distributori con i prezzi migliori – dice Andrea Ceccarelli -. Sta diventando un grosso problema, non è facile e i costi continuano a salire di giorno in giorno". Basta passare vicino a un distributore per rendersi conto di come i clienti si rendano conto del prezzo esagerato, e qualcuno si porta avanti. In molti fanno il pieno di carburante, cercando di prevenire eventuali e ulteriori rincari.

"L’unica soluzione che sto cercando di attuare, è di fare meno chilometri possibili – annuncia Leonardo Rossi -. A parte per lavoro, la uso solo per lo stretto necessario. Il problema è gravissimo. La spesa alla fine del mese sta diventando veramente insostenibile".

"L’unico modo è non girare e stare a casa – aggiunge Sabrina Biancalani -. Non ho altre soluzioni se non l’auto per andare a lavorare, ho iniziato a fare il pieno e cercare di farmelo durare il più possibile, cercando di evitare rincari, ma alla fine del mese è dura".

Altrettanto dura è per i gestori delle stazioni di servizio, che si trovano a dover fronteggiare sia costi sempre più alti del carburante, che la clientela arrabbiata e delusa. "Le lamentele sono all’ordine del giorno – spiega Luca Migliorini, titolare della Beyfin a Peretola -. Questi prezzi ci stanno tagliando le gambe. Le compagnie non si possono esimere da questi aumenti senza freno, ma non va di pari passo con la vita degli utenti". "La gente si lamenta continuamente – dice Salvatore Chiaracane, della Fast Fuel in piazza Alberti -. Questi grossi aumenti sono sconsiderati. Ogni giorno apriamo e troviamo prezzi più alti, dovuti anche alla speculazione. Siamo in difficoltà e non sappiamo davvero come fare". "Gli aumenti ci sono tutti i giorni – aggiunge Loris Maci, del distributore Eni in viale De Amicis -. Purtroppo sono anche sostanziosi, non si parla di pochi centesimi. Il gasolio adesso costa anche di più della benzina, e le lamentele della gente ci sono, ma sono anche logiche". Il rovescio della medaglia, però, vede protagonisti quei distributori che riescono a tenere i prezzi leggermente sotto la media, che vengono letteralmente presi d’assalto. "Per nostra fortuna riusciamo a tenere la benzina a un prezzo più basso rispetto a tutto il quartiere – racconta Paolo Papini, della Star Oil di viale De Amicis -, e questo fa sì che in tanti vengano qui a fare il pieno. Ieri ho finito la benzina, dalle 18 alle 12 del giorno dopo sono rimasto senza, finchè non sono arrivati con il rifornimento. Ho fatto solo con il diesel, per far capire in quanti sono venuti a fare il pieno da noi".