Saturimetro: chi dovrebbe averlo e perché

Il pulsossimetro è lo strumento che si applica al dito misura l'ossigeno nel sangue. Oggi lo usano per monitorare i positivi al Coronavirus, ma serve pure a sportivi, asmatici, cardiopatici, anziani convalescenti

Saturimetro, un alleato nella lotta al Covid (Ansa)

Saturimetro, un alleato nella lotta al Covid (Ansa)

Roma, 25 novembre 2020 - Hai meno di 60 anni e desideri controllare la funzionalità dell'apparato respiratorio per fare sport? Hai più di 60 anni e ti viene l'affanno, ti stanchi facilmente, hai tosse? Respiri con fatica e, indipendentemente dall'età, se in osservazione per Covid-19 e ti vuoi controllare? La risposta per fugare ogni dubbio è saturimetro o pulsossimetro, un dispositivo leggerissimo che si applica al dito e misura la concentrazione di ossigeno nel sangue. Ma perché dovresti aver bisogno di un pulsossimetro? Chi dovrebbe tenere all'occorrenza in casa un saturimetro?  Oggi l'emergenza Coronavirus ha moltiplicato le occasioni nelle quali questo apparecchio si rivela utile, addirittura indispensabile, ormai tutti cercano di procurarselo via internet, oppure in farmacia, parafarmacia, ovvero nei reparti salute della grande distribuzione.

Il bollettino Covid del 25 novembre

Fai sport in palestra o a casa, ti devi allenare, ma non basta più il semplice monitoraggio della frequenza, cioè del battito cardiaco? Hai un'affezione del tipo asma, bronchite, malattie vascolari, cardiopatia, diabete, obesità, ipertensione? Basta che si verifichi anche una solo delle condizioni citate ed ecco la necessità, l'opportunità, di misurare anche più volte nell'arco della settimana la concentrazione di ossigeno nel sangue, prima o dopo uno sforzo. Andiamo così a valutare l'ossimetria, la tensione di ossigeno circolante.

Questo è un test che non va confuso con la spirometria, esame molto importante che valuta i parametri respiratori (intuitivamente, la capacità che abbiamo di gonfiare un palloncino, di soffiare con forza attraverso un tubo, la ventilazione, la quantità di aria che riusciamo a inspirare ed espellere attraverso il mantice dei polmoni in un dato lasso di tempo). La spirometria  richiede la presenza di un operatore sanitario o di un medico abilitato a svolgere l'esame delle funzioni ventilatorie, mentre l'ossimetria misura l'ossigenazione. Sappiamo infatti, nel caso del virus Sars-Cov-2, che uno dei segni inequivocabili dell'aggravamento dei sintomi, con interessamento dei polmoni e iniziale polmonite interstiziale, si riflette nella concentrazione di ossigeno, che tende a calare.

Abbiamo scritto svariati articoli su questo tema, in questa pagina rispondiamo alla domanda:  chi dovrebbe possedere un pulsossimetro e perché?  In ogni casa sarebbe utile un saturimetro, perché questo semplice dispositivo agevola il lavoro dei medici che ti controllano a distanza al fine di prevedere per tempo,  o anche solo sospettare,  eventuali complicanze, quali la polmonite interstiziale. L'esame riguarda teoricamente tutti: anziani, persone con patologie pregresse o in sovrappeso, atleti, convalescenti, diabetici, donne in stato interessante, asmatici in cura per BPCO, la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Nel nostro futuro l'automedicazione responsabile avrà un ruolo sempre maggiore, quindi non solo l'aderenza alla terapia, l'assunzione di farmaci generici, o farmaci specifici dietro prescrizione, antinfiammatori, antiaggreganti, cortisonici, eparina, acido acetilsalicilico (aspirina), ma anche test e controlli fai da te potranno essere utili per mantenersi in salute in un mondo dove i contatti interpersonali vengono meno, ed è sempre più difficile avvicinare un medico che venga a visitarti a casa o in ambulatorio.

Dunque impariamo a gestire in maniera appropriata dispositivi quali il saturimetro, senza sostituirci al medico. In effetti il saturimetro, detto anche pulsossimetro, sta diventando sempre più diffuso a livello domestico, è persino incorporato come funzione all'interno dei moderni braccialetti dello sportivo e negli smartphone, collegato via bluetooth alle app. Il pulsossimetro è adatto per anziani, donne in gravidanza, sportivi, convalescenti, quanti altri sono interessati a misurare l'ossigeno che viene distribuito ai tessuti attraverso il torrente circolatorio, arterie e capillari, sangue che attraverso le vene torna al cuore e poi ai polmoni per essere nuovamente riossigenato. Anche il cardiofrequenzimetro digitale, utilizzato per misurare battiti del cuore, mediante sensori applicati al polso, nelle versioni più sofisticate, valuta anche il grado di saturazione di ossigeno nel sangue.

Dicevamo in conclusione che il saturimetro non esclude la visita del medico, controllarsi mediante test fai da te non deve essere interpretato come un sostituto della visita del medico di famiglia, la raccolta di segni e sintomi (semeiotica), la diagnosi e infine la prescrizione della terapia sono prerogative del medico chirurgo. Nel caso delle malattie respiratorie, bronchiti da fumo di sigaretta, bronchiti da esposizione ad allergeni o inquinamento atmosferico, polmoniti interstiziali, fibrosi polmonare idiopatica, enfisema, broncopneumopatia cronica ostruttiva detta BPCO, e via di questo passo, la spirometria (misurazione del respiro) e l'ossimetria, misurazione dell'ossigenazione del sangue, sono essenziali. Ma questi parametri vitali sono altrettanto importanti da studiare anche nello sportivo, nel convalescente, nel cardiopatico, in riabilitazione.

Mario Balzanelli, presidente nazionale della rete SIS 118, a questo proposito ha scritto che nel Covid-19 sospetto o conclamato occorre intercettare precocemente la comparsa della insufficienza respiratoria acuta prima che il soggetto avverta affanno, ossia quando i livelli di ossigenazione del sangue si riducono al di sotto di livelli soglia interpretabili quali fisiologici. Rilevare precocemente l’insufficienza respiratoria acuta nelle sue fasi iniziali è possibile dotando di saturimetro tutti i pazienti Covid-sospetti o accertati. La saturazione è un parametro che riflette la percentuale di molecole di ossigeno legate all'emoglobina dei globuli rossi (ossiemoglobina), permettendo così di stabilire lo stato di ipossiemia (ridotta quantità di ossigeno circolante disponibile nel sangue). Ha forma simile a quella di una molletta da bucato e si applica al dito perchè misura la percentuale di ossigeno attraverso il sangue che scorre sotto l’unghia. In questi casi, i valori normali di saturazione di ossigeno sono, nei soggetti sani, costantemente superiori al 96%.