Super Green pass al lavoro, Costa: "Va esteso a tutti. Probabile da febbraio"

Il sottosegretario alla Salute: "Contagi in aumento. Con 5 milioni di non vaccinati c'è il rischio di intasare ancora le terapie intensive"

Roma, 3 gennaio 2022 - "Ci sono posizioni diverse ma credo che alla fine si dovrà prevedere l'estensione del super Green pass in tutti i luoghi di lavoro. Da febbraio? Potrebbe essere. Potrà essere prevista una gradualità o meno. Ma credo che il provvedimento andrà preso". Lo dice a Quotidiano.net il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. "Non dimentichiamoci - ragiona - che nel nostro Paese abbiamo  5 milioni di cittadini non ancora vaccinati. Mentre i contagi stanno aumentando e c'è il rischio di intasare un'altra volta le terapie intensive".

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E l'estensione del Super Green pass in tutti i luoghi di lavoro sarebbe stata suggerita al governo anche dal Cts. Lo ha rivelato a ‘La Stampa’  l’epidemiologo e membro del Comitato tecnico scientifico, Donato Greco.

Super Green pass al lavoro, l'ipotesi: "Obbligo graduale

L’argomento è da giorni sul tavolo del governo. Il sottosegretario alla Salute Costa fa notare: “Ci sono contraddizioni da risolvere. Diventa difficile sostenere che chi prende l’autobus debba avere il super Green pass e chi lo conduce no. La stessa cosa vale al ristorante”.

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Per questo, conclude il sottosegretario, “secondo me è ragionevole pensare che ci possa essere un’estensione del super Green pass ad alcune categorie di lavoratori. Vale per i trasporti ma anche per la ristorazione”. Il che equivale a prevedere un obbligo di vaccino.

Super Green pass lavoro: si decide il 5 gennaio

Il segretario generale del più grande sindacato medico, l'Anaao, è d'accordo sull'estensione del super Green pass ma ha una perplessità.  “L’obbligo vaccinale sarebbe la cosa migliore - osserva Carlo Palermo -. Questa sarebbe stata la scelta migliore. Perché non viene presa? È una scelta politica. Così si aggira quello che sarebbe un intervento logico per cercare di frenare l’ondata Omicron. Perché sappiamo che la terza dose protegge, riduce l’impatto sul sistema sanitario nazionale. La crisi a mia impressione arriverà più che dalle forme estreme da quelle di media gravità che si curano nei reparti ospedalieri ordinari“.