Tampone negato dopo la fila di 40 minuti. "Mio marito discriminato: farà denuncia"

Prato, il racconto della moglie: "Costretta a intervenire per ottenere quello che gli spettava". La farmacia si difende: "Un’incomprensione"

Un punto-tamponi e, nel riquadro, la coppia

Un punto-tamponi e, nel riquadro, la coppia

Prato, 23 agosto 2021 - Domenica da dimenticare per Ibrahima. Arrivato in fondo alla giornata con la convinzione di avere subito una discriminazione legata al colore della sua pelle, tanto da essersi già rivolto ai carabinieri per presentare una denuncia.

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Ibrahima Diouf, senegalese da tanti anni in Italia, sposato con l’italia Gianna Truschi, dopo 40 minuti di fila in farmacia per sottoporsi a un tampone Covid si è sentito dire che per lui non c’era posto e racconta di essere stato invitato a tornare in un altro momento. Anche ripensandoci a mente fredda Ibra (tutti lo chiamano così) ha la convinzione che volessero mandarlo via perché di colore.

Un punto-tamponi e, nel riquadro, la coppia
Un punto-tamponi e, nel riquadro, la coppia

"Ibra ha preso una leggera bronchite al mare – racconta la moglie – e per sicurezza, appena rientrati a casa, siamo andati a fare un tampone rapido. L’unica farmacia che lo fa la domenica è la Lloyds in via Cavour. Alle 9,20 Ibra prende il numero, io l’aspetto in macchina: alle 9,55 scendo perché non tornava più, lo vedo venire via dalla cassa e mi dice che non hanno posto per fare i tamponi. Vado verso la fila delle persone che devono fare il test e trovo due ragazzi giovani, mi dicono ’ci hanno dato il foglio, siamo arrivati ora’. Mi avvicino alla cassa e spiego alla farmacista che sono 40 minuti che mio marito è in fila, gli è stato detto che non c’era posto per fare il tampone, intanto sono arrivate altre 15 persone. La farmacista mi risponde: "Aspetti signora, ci vuole pazienza, se gli è stato detto di no significa che la lista è piena".

Come mai, allora, queste persone in fila sono senza appuntamento? Ho iniziato a urlare come una pazza: tutta la fila era senza appuntamento!".

La domenica è il giorno più caotico per i tamponi rapidi in quanto la Lloyds di via Cavour è l’unica farmacia che li effettua con la presenza di un infermiere e di una mediatrice culturale cinese.

"Alla fine hanno preparato tutti i documenti e il tampone Ibra l’ha fatto. Ma ne sono convinta: l’ha potuto fare solo perché sono andata io, donna bianca, a chiederlo. E’ stata una scena di puro razzismo".

Gianna e Ibra vivono a Seano e lei racconta di essere una donna che si batte tutti i giorni per una società che rispetti i diritti di tutti. Così al rientro a casa è andata in caserma a Carmignano per raccontare l’accaduto ai carabinieri, ma essendo un giorno festivo, per presentare denuncia dovrà tornarci oggi.

La dottoressa Elisa Zulli di turno ieri mattina in via Cavour, respinge le accuse, difende l’operato della farmacia e ci spiega come funziona il servizio: "I tamponi li facciamo dalle 9 alle 15 solo su appuntamento, ma spesso capita che persone in lista non si presentino e allora cediamo i posti che si liberano alle persone che si trovano in fila in paziente attesa. Quando è arrivato il turno del signor Diouf non c’erano più posti liberi e stavamo ripartendo con quelli prenotati. Bisognava quindi solo aspettare. Ci dispiace per il fraintendimento, non c’è stata assolutamente alcuna forma di razzismo. Tamponi vengono fatti continuamente anche a cittadini stranieri".

Dopo l’episodio di ieri mattina la Lloyds ha comunque deciso di esporre in farmacia una serie di cartelli che spieghino la procedura in modo più chiaro. "Il cliente non aveva prenotazione - fa sapere in una nota Caterina Restaino, area manager Gruppo Admenta Italia-Lloyds - e le circostanze hanno reso comunque possibile praticare il tampone".