Terme, bando della Regione per le azioni

Firenze metterà in vendita il 67 per cento delle quote societarie. Mentre l’amministrazione comunale non vuol cedere le proprie

Giorni decisivi per il futuro delle Terme (Foto Goiorani)

Giorni decisivi per il futuro delle Terme (Foto Goiorani)

Montecatini Terme (Pistoia), 1 giugno 2021 - La Regione valuta la possibilità di pubblicare un bando per la vendita delle quote societarie delle Terme , il 67%, al momento di proprietà dell’amministrazione guidata dal governatore Eugenio Giani. La riflessione è stata avviata dopo la manifestazione di interesse espressa dal gruppo straniero, che parte operare nel settore in una località della Repubblica Ceca. Questi interlocutori, rappresentati dall’avvocato Alessandro Belli di Pistoia, al momento mantengono il più stretto riserbo sulla propria identità. L’unica certezza è che vogliono acquistare l’intero pacchetto di maggioranza dalla Regione.

Il 30 giugno, data oltre la quale la giunta regionale dovrebbe avviare la procedura di messa in liquidazione delle Terme è ormai prossimo. Chiunque siano gli interlocutori rappresentati da Belli, questa potrebbe davvero essere l’ultima occasione per salvare la società. Da un punto d vista legale, la pubblicazione di un bando sarebbe la strada più corretta per portare avanti una procedura del genere. Se la Regione è disponibile a dare via tutte le quote societarie in suo possesso, il non ha dubbi e annuncia che resterà nella proprietà delle Terme. Il sindaco Luca Baroncini, durante l’audizione tenuta davanti alla commissione regionale di controllo, ha ribadito l’interesse per una gestione privata. L’amministrazione di Montecatini, pur ribadendo l’importanza di una gestione privata, ha detto che l’ente può coesistere nella proprietà dell’azienda, insieme a un nuovo socio maggioranza privato. Le forme e i modi, verranno spiegati più avanti, se tutto procederà come annunciato. Tra i progetti più imminenti a breve scadenza per le Terme, c’è senza dubbio la realizzazione di una sede diistaccata degli Uffizi Diffusi all’Excelsior. L’acquisto dell’immobile e la sua gestione sarebbero curati dalla Fondazione Caripit, mentre la Regione si accollerebbe le spese di ristrutturazione . In una delle sue poche uscite, però, l’avvocato Belli ha detto che l’alienazione dell’edificio ridurrebbe il compendio termale. La società, nonostante la scadenza del 30 giugno continui ad avvicinarsi sempre di più, resta assai complessa.