Giani: «Toscana rossa? Solo fake news. È tutta invidia»

Il governatore della Toscana contro l’istituto di ricerca dell'Unione europea. "I dati sono incompleti e sbagliati: non ci sono aumenti nelle terapie intensive. Siamo sotto la media"

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 7 luglio 2021 - La faccenda che il centro dell’Unione europea per il controllo e la prevenzione anticovid, l’Ecdc, abbia messo la Toscana in zona rossa non va giù al presidente della Regione Eugenio Giani che si dichiara «pronto a valutare quali passi formali assumere contro una informazione sbagliata e deviata che danneggia la Toscana».

Governatore perché è così arrabbiato?

«Perché quei dati sono diffusi da un istituto di ricerca privato e autonomo che fa le sue ricerche, come molti altri istituti analoghi in Europa. Insomma non ha alcun potere decisionale e non è stato investito di alcun ruolo dall’Unione Europea. E’ necessario smettere di identificare questa associazione con l’Europa. Ecco perché intendo fare tutti i passi formali necessari a ristabilire la verità».

Quindi l’inserimento della Toscana in zona rossa non ha in realtà alcun significato?

«Esatto. E’ una informazione sbagliata. Solo una cartina colorata che viene contrabbandata a livello europeo».

Con quale scopo?

«Farsi facile pubblicità sulle notizie legate alla pandemia, immagino. Ma sospetto anche che si vogliano orientare i flussi del turismo. Non mi sembra bello cercare di giocare sugli aspetti del Coronavirus per orientare i flussi nell’una o nell’altra regione o nazione d’Europa. In realtà se noi ci voltiamo intorno a Firenze vediamo tanti turisti. Probabilmente questa attrazione della Toscana sta creando invidie».

Vuol dire che diffondono numeri sbagliati?

«Incompleti e quindi sbagliati. E’ ingiusto e inaccettabile che, senza alcun controllo, vengano diffuse statistiche infondate e senza alcun valore ufficiale. Non conta solo il numeri dei casi ogni centomila abitanti. Oggi (ieri per chi legge ndr) abbiamo zero terapie intensive in più, ci sono stati tre ingressi e tre dimissioni, e complessivamente solo un aumento di sei ricoveri rispetto al giorno precedente in tutta la Toscana. Siamo su un piano di poco più di 200 ricoverati, quando abbiamo 5 mila posti a disposizione negli ospedali».

Quindi la situazione è sotto controllo e i turisti non corrono pericoli?

«Abbiamo avuto quattro settimane di aumento significativo, dall’inizio alla fine di luglio, siamo passati dai 298 casi alla fine di giugno ai 4104 della fine di luglio. Ma vorrei ricordare che la popolazione toscana supera i tre milioni e 600mila abitanti. In questa settimana ci stiamo stabilizzando e arriveremo forse intorno ai 4300 casi. Ma non bisogna dimenticare che questa quarta ondata è impermeabile all’aumento delle presenze nelle terapie intensive e in generale negli ospedali».

Le classificazioni di rischio italiane tengono conto delle occupazioni delle terapie intensive.

«Infatti. Noi abbiamo 22 ricoverati in terapia intensiva in questo momento su un totale di 650 posti. Vuol dire che raggiungiamo un tasso del 3,86 per cento, ben lontano dal 15 per cento che ci farebbe precipitare in zona gialla».