La farmacista: "Ho vaccinato mio figlio di 12 anni. Un atto d’amore, me l’ha chiesto lui"

Francesca Bartolini lavora a Pescia, ieri gli ha somministrato la prima dose. "Ho ascoltato il pediatra e altri dottori, credo nella scienza"

La farmacista Francesca Bartolini (a destra)  con il figlio (foto Goiorani)

La farmacista Francesca Bartolini (a destra) con il figlio (foto Goiorani)

Pistoia, 2 settembre 2021 - "Vaccinare personalmente mio figlio 12enne è stata una grande emozione, sono ancora molto agitata ma so di aver compiuto un atto di amore verso di lui". Francesca Bartolini, farmacista pesciatina di 46 anni, nel pomeriggio di ieri ha vaccinato in farmacia suo figlio (12 anni compiuti da pochi mesi) col siero Pfizer. Una decisione ponderata, partita però da un desiderio dello stesso ragazzino. "Sì, è stato lui a chiedermelo, non appena è uscita la notizia che anche gli adolescenti potevano vaccinarsi. Mi ha detto ‘mamma, non voglio fare un nuovo inverno chiuso in casa. Prendimi l’appuntamento e fammi vaccinare il prima possibile’. Così ho fatto".

Non hai mai avuto nessun dubbio sui vaccini? "Il Covid-19 e tutto ciò che ruota intorno al virus, vaccini compresi, sono qualcosa di nuovo, di imprevisto, di nemmeno ipotizzabile due anni fa. Questo non può non spaventare: qualche dubbio o timore c’è stato all’inizio, ma direi che era più paura dell’ignoto che un vero dubbio sul vaccino. Ho sempre avuto fiducia nella scienza". E, quindi, si è vaccinata. "Certamente, appena è stato possibile (anche il marito è vaccinato, ndr). Il vaccino è l’arma migliore che abbiamo per difenderci dal virus. Personalmente ho sempre avuto molta più paura di prendere il Covid e stare male rispetto al timore di vaccinarmi. Ho pensato come fa una farmacista, che valuta sempre i il rapporto rischio-beneficio in una terapia o una cura: in questo caso i rischi nel vaccinare me e mio figlio erano molto più piccoli rispetto ai rischi di ammalarsi o di essere portatori sani e di contagiare le persone più fragili, nonni in primis". E dubbi nel vaccinare suo figlio dodicenne? "Lui ha espresso il suo desiderio, che io ho preso seriamente. Mi sono lungamente confrontata con il mio pediatra ed anche con altri dottori di fiducia, vista la sua giovane età. Da loro non ci sono state obiezioni, i miei dubbi sono svaniti e insieme a mio figlio abbiamo scelto di procedere. Non è qualcosa da fare a cuor leggero, ma la nostra è una situazione di emergenza e occorre affidarsi alla scienza e avere rispetto per il lavoro e le ricerche degli scienziati". Ha trovato strano che un ragazzino così giovane abbia chiesto di vaccinarsi? "Mio figlio, come molti altri, ha sofferto moltissimo il lockdown. Gioca a calcio da quando aveva cinque anni e la pandemia lo ha bloccato in casa. Stessa storia per le sue lezioni di musica, fermate per mesi dalle restrizioni. All’idea di rimanere fuori dalla vita sociale ha preferito di gran lunga vaccinarsi e io lo capisco perfettamente". Da mamma come si è sentita a vaccinare suo figlio? "Agitata... Sì, in quel momento ero una mamma più che una farmacista. L’emozione è stata tantissima e ringrazio di cuore la mia collega Susanna Pellegrini che è stata fisicamente vicina a me in quel momento. Senza di lei forse non ci sarei riuscita". Spera che il caso di suo figlio diventi un esempio per altri genitori dubbiosi? "Non ho vaccinato mio figlio per farlo diventare un esempio, ma se la nostra scelta servisse a convincere altre famiglie che hanno dubbi sui più giovani, allora ben venga". Cosa pensa delle posizioni no vax? "Rispetto le opinioni di tutti, non la violenza che a volte è stata mostrata alle manifestazioni. In generale però non trovo giusto che, all’interno di una società, qualcuno si sia assunto la responsabilità civile di vaccinarsi per uscire dall’emergenza mentre altri scappano e insultano chi non la pensa come loro". In tanti sono convinti che dietro ai vaccini e a chi vaccina girino tantissimi soldi... "Se si sapesse quanto prendiamo per ogni vaccino che inoculiamo ci prenderebbero per matti. Di certo in farmacia non facciamo le vaccinazioni per guadagnarci, anzi, non ci copriamo nemmeno il servizio. Abbiamo offerto un servizio alla popolazione per uscire il prima possibile da quel disastro che è stato, e purtroppo è ancora, il Covid".