Via ai test sul vaccino italiano Rottapharm-Takis

Dal primo marzo al San Gerardo di Monza e allo Spallanzani

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Il primo marzo prossimo il vaccino tutto italiano di Rottapharm-Takis sarà somministrato al primo paziente nell’ambito dello studio di Fase 1 della sperimentazione all’interno dell’ospedale San Gerardo di Monza, che verrà condotta anche presso l’Ospedale Spallanzani di Roma e l’Istituto Pascale di Napoli. Lo ha reso noto Ats Monza, a cui fa riferimento il nosocomio brianzolo. A dirigere la sperimentazione sono il professore Paolo Bonfanti (nella foto), direttore della Clinica di Malattie Infettive e la professoressa Marina Cazzaniga, direttore del Centro di Fase 1, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

"Ad agosto abbiamo iniziato a raccogliere le adesioni dei volontari per la sperimentazione del vaccino a Dna contro Covid – ha spiegato la professoressa Cazzaniga – lo studio ha ricevuto l’autorizzazione di Aifa e anche quella del Comitato Etico dell’Istituto Spallanzani, quindi tutto è pronto per portare il vaccino a Monza". Il vaccino a Dna di Rottapharm-Takis è un vaccino a Dna che in futuro potrebbe essere molto importante per molteplici ragioni. A sostenerlo è il professor Paolo Bonfanti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Gerardo di Monza, che ne ha evidenziato "la possibilità di modificarlo adattandolo alla emergenza di varianti del virus non sensibili ai vaccini attuali", la "stabilità a temperatura ambiente senza la necessità di dover garantire la catena del freddo" e la "possibilità di essere somministrato molte volte, nel caso in cui le vaccinazioni anti-Covid debbano essere ripetute ogni anno".

Ottenuto il via libera di Aifa, il 4 febbraio scorso, mancano quindi poco più di due settimane all’inizio della sperimentazione. "In un momento di crisi come quello pandemico la capacità di sviluppare sinergie nell’ambito della ricerca clinica finalizzata al miglioramento delle cure è la chiave vincente", ha dichiarato Mario Alparone, direttore generale di Asst Monza, "sperimentare un vaccino capace di essere modificato in un momento di diffusione delle varianti del Covid, rappresenta una opportunità importante da cogliere".