Ascoli Calcio, Lanni è un eroe. Vivarini un mago

L'allenatore abruzzese vuole provare a vincerla fino alla fine, nonostante un uomo in meno e Ninkovic meno brillante del solito

Vincenzo Vivarini

Vincenzo Vivarini

Ascoli, 25 novembre 2018 - Borse, maglie, trolley, qualche genere alimentare mezzo consumato, mezzo no. Il solito lavoro del magazziniere della squadra di calcio, insomma, alla fine di una qualsiasi partita di serie B. Quando c'è da caricare il pullman dopo la doccia, la storia più o meno è sempre la stessa. Oggi, all'Adriatico, no. C'è un pacchetto in più da caricare. Ed è un pacchetto con contenuto importante. L'avete visto l'Ascoli, uscire da protagonista sul campo di una delle attuali protagoniste del campionato? Era in dieci.

Contro un Pescara arrembante. E aveva il suo uomo di gran lunga più forte, Nikolino “Tempesta balcanica” Ninkovic, sotto la linea del suo solito, inebriante, rendimento. Tutti fattori che l'avrebbero messa alle corde, se fosse stata una squadra normale. Macché. Nel pullman che rientra nel Piceno dall'Adriatico, i magazzinieri del Picchio caricano pure una penna USB che ha un software, licenza in mano a Vincenzo Vivarini, veramente speciale.

E' il piano tattico e mentale di un allenatore che ha consentito alla sua squadra, in dieci e con Ninkovic “meno Ninkovic del solito” di provare, dominando, a vincerla fino alla fine, questa partita. No, non è una cosa da poco. Solo chi ha coscienza assoluta dei propri mezzi può arrivare ad tiro di schioppo (purtroppo alto) da una vittoria che sarebbe stata epica. Epica come la prestazione dei suoi tifosi, ordinati, caldi, passionali, ironici, numerosi, spettacolari. Detta alla Pulcinelli “Abbiamo giocato in casa”. Epica come la giornata di Ivan Lanni. Che para il parabile e quasi tutto l'imparabile. Che torna protagonista riprendendosi un posto, quello tra i pali e nelle colonne sonore della curva, che gli appartengono alla grande. Dai Ivan, bentornato sotto ai tifosi, coi calzetti rossi. A prenderti cori ed applausi. A pensarci bene adesso arriva dicembre. Ecco, quei calzettoni non cambiarli più...