Ascoli Venezia, Ninkovic e il suo show. Ci fosse stato Rozzi…

L'analisi. Il serbo reagisce in maniera puerile sull’episodio del rigore. Una reazione gravissima

Ascoli Venezia, Ninkovic esce dopo il rigore (Foto Labolognese)

Ascoli Venezia, Ninkovic esce dopo il rigore (Foto Labolognese)

Ascoli Piceno, 2 novembre 2019 - La scorsa settimana avevamo parlato chiaro: Ninkovic è il giocatore più talentuoso, importante, determinante, che questa squadra può mettere in campo nella corsa ai playoff. E criticarlo, come ci è capitato di osservare in passato per comportamenti poco ortodossi del serbo, ci sembrava esagerato. Oggi no. Oggi il discorso cambia e cambia in maniera definitiva.

Rozzi. A lui abbiamo pensato, quando il numero 11 di Ascoli-Venezia ha chiesto di essere sostituito dopo l’assegnazione del rigore da parte di Ayroldi. Non esiste un motivo al mondo, uno, che possa giustificare un professionista che decide di auto sostituirsi per una questione del genere. Perché è pagato per giocare, se sta bene. Perché indossa una maglia che deve rispettare. E perché, anche avendo ragione nello specifico del designato a calciare, non si delegittima un allenatore decidendo di uscire dalla partita. Abbiamo pensato a Rozzi, durante questa incredibile tragicomica, situazione. E forse è meglio che Re Costantino abbia assistito solo da lassù. Meglio per te, Nikola Ninkovic…

Alibi. La paura fa novanta, ma ad Ascoli dallo scorso anno, fa anche novantuno, novantadue, a volte novantacinque. E allora basta avere paura a novembre. Perché consegnare al Venezia gli ultimi minuti di gioco? Perché l’Ascoli non riesce, a questo punto in maniera strutturale, a decidere che negli ultimi minuti delle partite in bilico non si gioca nella metà campo bianconera? Molte squadre sanno farlo e le tre partite nelle gambe sono solo un alibi. E’ nella mente che l’Ascoli ha permesso di pareggiare al Venezia. Nella mente, prima che nelle gambe .

Trequartista. L’auto esclusione di Ninkovic (da oggi definitiva, almeno dal punto di vista ambientale) e la chiara, straripante, devastante supremazia di Gravillon nell’uno contro uno ci porta ad un interrogativo. Serve davvero il trequartista a questa squadra? O Zanetti può iniziare a pensare ad un Ascoli diverso, magari più muscolare a centrocampo, con la difesa a tre, la capacità di abbassarsi, di accettare i duelli difensivi, per permettere a Da Cruz e Ardemagni di attendere “la palla buona” senza correre per tutto il fronte offensivo? E’ chiaro che questa squadra, per i giocatori che ha, non può giocare in maniera zemaniana. Mentre ha tante qualità individuali negli uno contro uno, anche difensivi. Chissà, al momento sembra l'ultimo dei problemi da risolvere in casa bianconera...