Ascoli-Ternana, segui la diretta

Serie B, 31esima giornata. In campo alle 15: al Picchio servono 3 punti, anche per vendicare il brutto ko dello scorso anno

L'allenatore dell'Ascoli Serse Cosmi (LaPresse)

L'allenatore dell'Ascoli Serse Cosmi (LaPresse)

Ascoli, 17 marzo 2018 -  Dlin dlon: «Attenzione attenzione, volo in partenza con destinazione Salvezza: ultima chiamata per il passeggero Ascoli Picchio. Ripeto: ultima chiamata per il passeggero Ascoli Picchio». Oggi gli altoparlanti dello stadio, prima di Ascoli-Ternana, dovrebbero diffondere un messaggio del genere. Forse aiuterà a far capire a chi ancora dice «Continuiamo così» che la situazione è semi compromessa e che, se «continua così», il passeggero Ascoli Picchio arriverà all’imbarco quando le porte saranno chiuse e il volo sarà già decollato da tempo. A quel punto non resterà altro da fare che ascoltare le parole dolci della hostess di terra Diletta Leotta: «Mi dispiace signor Ascoli Picchio, il suo volo è partito. Ma non si preoccupi: può tornare in fila al piano di sotto e con un po’ di fortuna ci rivediamo tra un anno. Non può sbagliare, segua i cartelli con la lettera C».

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Questa scenetta di fantasia, purtroppo per i bianconeri, non è affatto lontana dalla realtà. Altro che «Continuiamo su questa strada». All’Ascoli, ultimo con il secondo peggior attacco e la terza peggior difesa, serve una svolta proprio per cambiarla, la sua strada. Da subito. E chi obietta «Non è vero, dopo la partita di oggi ci saranno altre undici gare» oppure «Tutto è ancora possibile» lo lasciamo volentieri al suo folle ottimismo insieme all’orchestrina del Titanic.

Non che ci si debba auto crocifiggere, per carità. Ma santa miseria, non si può neanche dichiararsi fiduciosi facendo appello all’aritmetica: quella darà speranze (finte) anche a tre giornate dalla fine. O volete arrivare a dire «Se vinciamo le prossime tre e la quart’ultima le perde tutte possiamo agganciare i playout»? Quindi, per evitare assurdi contorsionismi mentali, quello di oggi va chiamato con il suo nome: ultimo appello, punto e basta. Detto ciò, non tutto è da buttare (anche perché, se così fosse, sarebbe meglio per l’Ascoli restare negli spogliatoi). Innanzitutto l’avversario, la Ternana, è decisamente alla portata. E poi si spera che ci sia qualche veterano (Mengoni?) che ancora non abbia digerito l’ultima giornata dello scorso anno (1-2 proprio per gli umbri) e che magari possa caricare a dovere i ‘nuovi’ compagni.

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Ad ogni modo il Picchio del primo tempo di Palermo (ma anche di Venezia) è superiore alle Fere e può centrare l’impresa. Magari con un rigore di Ganz al 94’, oppure con una bomba di Addae mentre l’arbitro sta mettendo il fischietto in bocca o persino con un autogol di un difensore rossoverde. Come non importa: l’Ascoli può e deve vincere. E il pubblico, curva in primis, ha il sacrosanto dovere di sostenere la squadra dall’inizio alla fine, succeda quel che succeda. Poi, dopo e solo dopo il triplice fischio di Abbattista si tireranno le somme.