
La Corte d’Appello di Ancona ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione P.L. il 32enne ascolano arrestato il 10 luglio 2020 perché accusato di tentato omicidio in relazione all’accoltellamento di cui è stato vittima un 42enne di Castel di Lama. In primo grado il gup del tribunale di Ascoli lo aveva condannato a un anno, derubricando l’accusa in lesioni volontarie concedendo all’imputato le attenuanti generiche, della provocazione e un problema di salute. Una sentenza che era stata impugnata dalla Procura che aveva chiesto la condanna per tentato omicidio a 3 anni e 2 mesi. Ma anche in Appello è stata confermata l’accusa di lesioni. La pena è salita di quattro mesi perché è stata contestata l’aggravante del porto d’arma che era stata esclusa in primo grado. L’imputato, difeso dagli avvocati Mauro Gionni e Massimiliano Angeletti, è stato processato con rito abbreviato. Un fatto iniziato nel tardo pomeriggio del 10 luglio 2020 quando P. L. giunse al Black and White bar lungo la zona industriale di Ascoli dove aveva un appuntamento con una ragazza. Costei, amica di entrambi, frequentava P.L. anche se l’altro le aveva sconsigliato di farlo non ritenendolo un tipo affidabile tanto che i due uomini più volte si erano già scontrati, sia verbalmente che a colpi di pugni. Anche quel giorno ci fu la lite, finita stavolta a colpi di coltello. Il 48enne ferito fu ricoverato per cinque giorni in ospedale. L’accusa di tentato omicidio derivava dal fatto che una delle due coltellate che raggiunsero la vittima provocò la sospetta lacerazione di un polmone, un organo vitale. Per i giudici, però, non c’è stata volontà omicida.
p.erc.