MARCELLO IEZZI
Cronaca

Delitto di San Benedetto, l’amico e la coltellata: “Era nel posto sbagliato e in stato confusionale”

Il legale di Federico Di Stanislao: “Si è assunto la proprietà del machete e poi si è appreso che non era suo ma dei suoi amici”. Altro giovane in carcere

Al lavoro sul luogo del delitto. All’alba di domenica è stato ucciso il 24enne Amir Benkharbouch (Foto Sgattoni)

Al lavoro sul luogo del delitto. All’alba di domenica è stato ucciso il 24enne Amir Benkharbouch (Foto Sgattoni)

San Benedetto del Tronto (Ascoli), 19 marzo 2025 – I carabinieri continuano ad indagare sul tragico evento accaduto all’alba di domenica anche con la visione delle immagini di videosorveglianza per ricostruire la dinamica della sanguinosa rissa durante la quale ha trovato la morte Amir Benkharbouch, 24 anni di Giulianova.

Intanto nella mattina di ieri i medici dell’ospedale di San Benedetto hanno dimesso Denis Raul Rotaro, di 23 anni, anche lui di Giulianova, nato in Italia da genitori romeni. Subito dopo, dalla caserma dei carabinieri di Viale dello Sport è stato trasferito al carcere di Marino del Tronto. Al ‘Madonna del Soccorso’ resta ancora ricoverato Helmi Nessibi, trentenne di Grottammare, nato in Italia da genitori tunisini, colpito dal mandato d’arresto e, appena dimesso, anche per lui si apriranno le porte del carcere. Il primo ad essere finito al penitenziario di Ascoli è stato Federico Di Stanislao, ventenne di Giulianova che, secondo l’avvocato Luigi Gialluca, sarebbe stato solo l’autista del tutto succube della vittima e del suo amico Denis Raul Rotaro.

“Mentre tutti si sono dileguati Federico è stato l’unico ad aver soccorso Amir, a portarlo verso la Fiat Panda, che è del padre, ed ha chiamare i soccorsi col suo cellulare. Quando sono arrivati i carabinieri lui era ancora collegato telefonicamente con la centrale operativa del 118 mentre tamponava le ferite dell’amico. E’ un ragazzo incensurato, che si è sottoposto al test della droga, risultato negativo, lavora come elettricista e sul suo conto corrente ci sono pochi risparmi, quindi nessun uso o spaccio di droghe. Purtroppo si è trovato nel posto sbagliato nell’ora sbagliata. La cocaina trovata nella sua Fiat Panda si trovava sul lato passeggeri e lui non ne sapeva nulla perché, probabilmente, apparteneva agli amici”.

Di Stanislao è l’unico degli arrestati che al momento è accusato di omicidio oltre che di rissa aggravata e pare abbia detto di aver colpito per sbaglio il suo amico durante la rissa. “Era sotto choc – ha affermato il legale – Si è anche assunto la proprietà del machete e poi si è appreso che non era suo ma dei suoi amici. Era in stato confusionale di fronte al dramma che si era consumato. E’ un ragazzo incensurato, semplice, succube dei suoi amici”.

Di tentato omicidio, porto d’armi e rissa aggravata nei confronti di Helmi Nessibi è, al momento, accusato Denis Raul Rotaro difeso dall’avvocato Francesco Gozzi del foro di Ascoli. “Il ragazzo è molto scosso, ha visto morire davanti ai suoi occhi l’amico del cuore – ha affermato il legale – Ci ho parlato in questi giorni, ma non ha saputo spiegare molto. Nella rissa lui ha subito un taglio a un ginocchio, ha subito la frattura del naso e la frattura della mano sinistra. Durante l’udienza di convalida avremo tutti le idee più chiare”.

Dopo l’udienza, probabilmente, il procuratore della Repubblica Umberto Monti, che segue personalmente il caso, fisserà la data dell’esame autoptico per capire com’è morto Amir che, secondo un primo esame, sarebbe stato centrato dall’unica coltellata al torace, che ha fatto collassare il polmone.