Castel di Lama, una cittadina sconvolta che si stringe in un unico grande dolore per la tragica scomparsa di Simone Ferri. L’incidente mortale sul lavoro è avvenuto giovedì, intorno alle 13.30, in località Angelo Caini, a Monsampolo, il giovane è precipitato dal tetto del capannone dell’Api, che si occupa della lavorazione dell’alluminio, un’altezza di circa 8 metri, un volo che non gli ha dato scampo. La comunità è sconvolta e non riesce a darsi pace per la grave perdita. I vicini di casa, della famiglia Ferri, in via Carrafo sono sotto choc: "E’ come aver perso un fratello – dichiara un giovane –. Non riesco ancora a capacitarmi di quanto è successo". "Non riesco a trattenere le lacrime – prosegue la vicina di casa – una notizia che non riesco ad accettare, Simone era un ragazzo solare, positivo. Lo vedevo uscire di casa canticchiando o fischiettando, si allontanava in macchina con la musica ad alto volume. Era pieno di vita, era un giovane felice. Come può essere il destino tanto crudele? Quello che è successo è inaccettabile, da quando ho saputo la notizia non riesco a trattenere le lacrime". Nella cittadina di Castel di Lama Simone era stimato e conosciuto per il suo carattere solare ed estroverso. Un ritratto che emerge anche dai messaggi che i tanti amici stanno lasciando sulla bacheca del suo profilo Facebook. "Con immenso dispiacere – scrive Enzo Lori – apprendo la tristissima notizia. Simone era stato allievo del Karate club Ascoli Piceno e Castel di Lama sin dall’età di 6 anni fino ai 10. Un ragazzo vivace, entusiasta della vita è della sua giovane età. In qualità di presidente, porgo a nome del Club profonde condoglianze". "Sin da piccolo – aggiungono altri con voce rotta – si distingueva per la sua simpatia, gli volevano tutti bene". Tutti lo ricordano come un giovane dedito al lavoro e alla famiglia. "Lo conoscevo fin da piccolo quando frequentava l’elementare a Piattoni, lascerà un enorme vuoto soprattutto tra i giovani della nostra comunità". Aggiunge Stefano Forlini: "Mi ribolle il sangue quando sento dire che i giovani non hanno voglia di lavorare. Questo povero ragazzo è morto lavorando".
Maria Grazia Lappa