Fioritura di Castelluccio tra chiusure e malumori

Lo stop alle auto per evitare traffico impazzito e colonne di mezzi crea polemiche. L’assessore Aguzzi: "Eravamo disponibili a fondi per i bus navetta"

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La stagione della fioritura è iniziata e Castelluccio è già stata presa d’assedio dai turisti. Da tempo i sindaci dei Comuni limitrofi, tra cui quello di Arquata, si erano posti il problema, chiedendo soluzioni efficaci per lo scaglionamento del traffico. Sul tavolo è stato invece posto un piano diverso, operativo nei week end del 3-4 e 10 -11 luglio, con il blocco totale degli accessi da Castel Sant’Angelo sul Nera, Arquata e Montegallo, percorribili solo in moto o in bici. Sul versante umbro, invece, sono stati predisposti parcheggi scambiatori con bus navetta diretti al Pian Grande. Una soluzione, questa, che poteva essere adottata anche dal versante marchigiano. A ribadirlo è l’assessore regionale alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi: "L’assessore ai trasporti Guido Castelli aveva espresso la disponibilità a stanziare dei fondi per un servizio simile – afferma –. Riteniamo urgente ripensare questa strategia. In un momento di ripresa economica occorre incoraggiare i flussi turistici e non ostacolarli". Del resto, l’assessore aveva cercato di trovare una soluzione condivisa: "La nostra idea era che l’accesso venisse in qualche modo regolato, per evitare situazioni code o assembramenti. Avevamo proposto di creare un punto di coordinamento tra le Protezioni Civili di Marche e Umbria e le varie forze dell’ordine, che definisse lo scorrimento del traffico in alto e prevedesse a valle dei posti di blocco, da attivare all’occorrenza e per un periodo limitato di tempo. Purtroppo, questa soluzione non è stata presa in considerazione". Anche Legambiente ha disapprovato parzialmente il piano, parlando di una vittoria a metà: "Gli enti marchigiani, con il loro disimpegno, hanno fatto perdere a tutto il territorio la grande occasione di avviare subito un percorso condiviso non solo a tutela della natura e dell’ambiente, ma soprattutto per la ripartenza di un territorio pesantemente provato dal sisma e dall’emergenza sanitaria". Sono le parole Maurizio Zara e Francesca Pulcini, presidenti rispettivamente di Legambiente Umbria e Marche che, pur apprezzando "l’impegno del Parco dei Monti Sibillini, della Regione Umbria e del Comune di Norcia per avere, nonostante tutto, scongiurato l’invasione delle auto" sono convinti che si poteva fare di più, meglio e prima. Lo sostiene anche il prefetto di Ascoli, Carlo De Rogatis: "Purtroppo, Perugia si è mossa in ritardo – afferma –. Noi abbiamo fatto il possibile, individuando delle aree in cui le auto che non potranno fisicamente andare avanti, saranno fatte tornare indietro. La priorità deve essere quella di garantire il transito dei mezzi di soccorso, e lo faremo, ma il prossimo anno l’organizzazione dovrà essere fatta prima, con un piano sistematico".

Valeria Eufemia