REDAZIONE ASCOLI

La manifestazione Siulp: “Il caso Ascoli sia da esempio, più sicurezza per i poliziotti”

La protesta davanti a Questura e Prefettura: “L’analisi dei dati nazionali conferma un’escalation preoccupante delle aggressioni. Il questore ha la responsabilità di gestire l’ordine pubblico”

La protesta della polizia Siulp davanti a Questura e Prefettura dopo i fatti di Ascoli-Pisa

Ascoli, 13 giugno 2024 – “Speriamo che il ’caso Ascoli’ diventi il punto di partenza per un cambiamento nazionale, sia nell’approccio interno dei funzionari sia operativo, con l’introduzione di misure normative e sanzioni economiche che evitino, da un lato, il saccheggio e la devastazione delle città e, dall’altro, che siano sempre i poliziotti e le forze di Polizia a pagare il prezzo più alto della violenza. Tornare a casa incolume è un diritto”.

Questo il principio ispiratore della protesta a cui hanno dato vita davanti alla Questura e poi davanti alla Prefettura di Ascoli i poliziotti aderenti al sindaco di polizia Siulp. Una manifestazione che riporta agli incidenti avvenuti dopo la partita Ascoli-Pisa dell’11 maggio scorso, durante i quali circa quindici agenti della Questura di Ascoli e del reparto di Senigallia hanno riportato lievi ferite negli scontri con gli ultras bianconeri.

Il Siulp sottolinea che nel 2023 sono stati 120 gli operatori di Polizia feriti durante manifestazioni di piazza; dall’inizio dell’anno ad oggi se ne contano già 115. “L’analisi dei dati nazionali conferma un’escalation preoccupante delle aggressioni alle forze di polizia. Gli scontri di Ascoli-Pisa – commenta Benedetto Fanesi, segretario generale provinciale Siulp di Ascoli – avrebbero dovuto far riflettere l’amministrazione su ciò che non ha funzionato, sulla sottovalutazione di un evento prevedibile. Il Siulp ritiene che vi sia stata una chiara responsabilità gestionale nel fallimento sia del sistema di prevenzione sia di quello di repressione, considerando l’insufficienza degli attuali provvedimenti presi contro i tifosi più violenti”.

Così come Fanesi anche il segretario regionale Siulp, Marco Girolimini, ha criticato le dichiarazioni del questore di Ascoli, Giuseppe Simonelli, fatte il giorno dopo gli scontri. “Aveva ed ha la responsabilità di gestire l’ordine pubblico; è inaccettabile che abbia sottolineato la buona riuscita del servizio solo perché nessuno si è fatto male gravemente. È impensabile giustificare che i 16 feriti siano un danno collaterale da accettare passivamente; il Siulp sperava in un’assunzione di responsabilità da parte di un’amministrazione sempre attenta alle esigenze del personale. Invece – obiettano i sindacalisti – c’è stato uno scarico di responsabilità da parte del questore sulla filiera gerarchico-funzionale, che non va nella direzione auspicata della tutela della sicurezza dei lavoratori”.