Marinangeli torna all’attacco: taser ai vigili

Il consigliere comunale interviene sulla sicurezza: "La nostra non è una città pericolosa ma prevenire è meglio che curare"

Marinangeli torna all’attacco: taser ai vigili

Marinangeli torna all’attacco: taser ai vigili

"Dov’è finita la commissione sicurezza? Perché non se ne fa una, come consigliato dall’ex sindaco Piunti, ascoltando vigili e rappresentanti delle forze dell’ordine?" È con queste parole che Lorenzo Marinangeli torna all’attacco dell’amministrazione comunale, su uno dei temi che hanno maggiormente scaldato il dibattito pubblico dell’ultimo periodo: l’implementazione di misure per aumentare il grado di sicurezza cittadino. Il salviniano mette in chiaro che, entro breve, sindaco e consiglieri dovranno riunirsi nuovamente per definire cosa si intende fare in riviera. Si direbbe un colpo ai fianchi: nell’ultima commissione, infatti, la stessa maggioranza ha mostrato di non apprezzare alcune possibili novità, come l’armamento agli agenti della polizia municipale.

"Come Lega – dice il consigliere di minoranza – siamo molto attenti al tema della sicurezza. Dopo aver ascoltato un gran numero di rappresentanti delle forze dell’ordine, mi sento di dire che a San Benedetto servono delle migliorie".

"La nostra non è una città pericolosa, ma piuttosto vivibile: tuttavia, prevenire è meglio che curare. I nostri figli devono poter scendere alle 3 di notte dal treno e tornare a casa in totale sicurezza. E lo stesso discorso vale per l’accoglienza turistica: quando una coppia esamina la possibilità di venire a San Benedetto, ne valuta anche il grado di sicurezza".

La proposta del leghista si articola su diversi livelli, peraltro ribaditi da tutta la coalizione di destra.

"In primis – continua Marinangeli – nel nostro commissariato serve un organico di primo livello: siamo una città turistica che d’estate triplica la propria popolazione e che, statistiche alla mano, è molto più frequentata delle località presenti nell’entroterra. Una diversa distribuzione di personale comporterebbe non solo più uomini, ma anche una maggiore capillarizzazione delle operazioni".

"Oltre al discorso turistico, in tal senso, vanno valutate altre variabili – ha ancora aggiunto marinageli –. Abbiamo tante infrastrutture, come un porto che, benché non sia più quello di un tempo, è ancora molto importante nell’ambito della pesca a strascico; abbiamo due stazioni dei treni e un’uscita dell’autostrada, per gran parte fatta di tunnel. Questo significa che una sola pattuglia non è sufficiente, non potendosi occupare contemporaneamente di un fatto che avviene in città e, ad esempio, dei rilievi in un eventuale incidente stradale. Perché ci dobbiamo accontentare? Siamo forse – la conclusione polemica di Marinangeli – cittadini di serie B?"

Per il consigliere, questa implementazione dei servizi dovrebbe passare per una riforma ben più radicale: l’acquisizione, da parte di San Benedetto, dello status di capoluogo di provincia al pari di Ascoli. Ma non finisce qui: "In secondo luogo, il sindaco dovrebbe incrementare le videocamere nei punti strategici. Ci sono aree verdi e strade che ne sono sprovviste, soprattutto in centro. Poi bisogna aumentare l’illuminazione pubblica: il territorio non può restare al buio". Infine, il cavallo di battaglia di sempre: "Dobbiamo sostenere e valorizzare la figura del vigile urbano, dipendente comunale in un settore che, in riviera, è davvero sottodimensionato. Ci vogliono più agenti, e questi vanno dotati di taser – conclude il consigliere – inteso come mezzo di difesa personale".

Giuseppe Di Marco