VALERIO ROSA
Cronaca

Totti nel cuore, le lacrime di Baggio: “Ora nonno Carletto Mazzone vive sui social”

Il nipote Alessio ha aperto un profilo con 133mila follower. “Amorevole e paterno, il suo calcio era passione”

Mister Carletto Mazzone con il nipote Alessio, che nel suo ricordo ha aperto un profilo social su Facebook e Instagram con i videomessaggi di ammiratori e tifosi

Mister Carletto Mazzone con il nipote Alessio, che nel suo ricordo ha aperto un profilo social su Facebook e Instagram con i videomessaggi di ammiratori e tifosi

Ascoli, 30 dicembre 2024 – Il secondo Natale a casa Mazzone senza nonno Carletto. Un Natale comunque vissuto nella casa di Ascoli, con la signora Maria Pia, i figli Massimo e Sabrina, il genero Luciano, i nipoti Iole Mazzone, Alessio e Vanessa Lancianese, e i pronipoti Cristian e Alessandro. Ed è stata proprio la nipote Vanessa a scrivere sui social un messaggio al grande nonno Carlo. “Spesso si dice ‘Buon Natale ovunque tu sia’ – ha scritto –, invece io so dove sei tu, tu sei al mio fianco, io ti sento vicino ogni giorno. Quindi, caro Nonno, Buon Natale”. Eh già, i social, quelli che stanno tenendo vivo il ricordo di ‘Er Magara’ grazie al grande lavoro proprio del nipote.

Una bellissima foto di Carlo Mazzone con Roberto Baggio
Una bellissima foto di Carlo Mazzone con Roberto Baggio

Alessio, come è nata questa idea del profilo social di nonno Carletto Mazzone?

“È nata in occasione dell’80esimo compleanno ed è servita all’inizio per raccogliere tutto il materiale fotografico e dare spazio a tutti quelli che gli vogliono bene. Così ho aperto un profilo Facebook e Instagram (con oltre 133mila follower) con i video dei messaggi in arrivo”.

La storia di Nonno Mazzone è legata tantissimo alla città di Ascoli. Nel trentennale della scomparsa di Costantino Rozzi si è parlato anche di Mister Carlo: è un’eredità pesante?

“Sono già sedici mesi da quel 19 agosto 2023, quando nonno se n’è andato, ma sembra davvero ieri e continuano ad arrivare messaggi di cordoglio da ogni parte del mondo. Di recente si è parlato del giapponese Syu Fuka, tifoso del Bologna che non aveva potuto partecipare al funerale e proprio grazie ai social ha raggiunto la sua tomba ad Ascoli lasciando un mazzo di fiori. È vero, Ascoli è stata la tappa più importante, ma ci sono anche Bologna, dove arrivò a un passo dalla finale di Coppa Uefa, Lecce, Cagliari, Firenze, Brescia, per non parlare della sua Roma. Con Andrea Pirlo, Pep Guardiola e Roberto Baggio ha avuto rapporti fino agli ultimi giorni, ma nel suo cuore c’era sempre Francesco Totti. Con Guardiola ci vedemmo prima dell’amichevole tra Bayern Monaco e Brescia dell’estate 2013. Ci accolse in albergo: chiacchierammo mezzora, ci abbracciò, sembrava di casa”.

Mazzone con Francesco Totti, il giocatore più amato dal grande mister
Mazzone con Francesco Totti, il giocatore più amato dal grande mister

Anche con Baggio ci sono ricordi emozionanti?

“Quando nonno è morto, chiamò a casa e lo sentii piangere come un bambino al telefono, parlando con la nonna. Ci è stato molto vicino”.

Quanto vi manca nonno Carlo in queste festività natalizie?

“Tantissimo. Nonno amava il Natale perché si fermava il campionato e lui poteva tornare a casa e stare con la famiglia, con noi nipoti. Lasciava il suo ‘fratello gemello’, quello irascibile e focoso, fuori dalla porta e diventava amorevole e paterno. Giocavamo a tombola e parlavamo di calcio, ma nonostante io abbia giocato in serie D, non è mai venuto a vedermi, perché non voleva che poi fosse lui a calamitare le attenzioni. Mi ha lasciato la sua idea di calcio per i bambini: divertimento e passione che oggi non vedo più tra i ragazzini”.

Le piacerebbe fare l’allenatore in una Scuola Calcio?

“Sì, molto. Spero di avere una chance per allenare i bambini e insegnare quello che nonno Carlo mi ha trasmesso: non tattica esasperata, ma passione e amore per questo sport che, come diceva lui, è il pane dei poveri”.

Si poteva fare di più in questi mesi per ricordare suo nonno?

“Ad Ascoli gli hanno dedicato la tribuna est dello stadio Del Duca e lui ne andava fiero. Quando in tutti gli stadi d’Italia è stato osservato un minuto di raccoglimento con striscioni e applausi in suo onore, credo sia stato il segno di quanto mio nonno è stato amato. E quanto lo sia ancora oggi lo vedo anche dai messaggi sui social di tante persone che lo portano nel cuore. E ogni volta mi emoziono”.