"Oltre mille dosi al giorno Vaccini, ecco l’obiettivo"

Il direttore del dipartimento farmaceutico dell’Area vasta 5, Isidoro Mazzoni: "Se ne avessimo a disposizione di più riusciremmo a farne anche 2mila"

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"L’obiettivo è quello di arrivare a vaccinare 1.200 persone al giorno. Se avessimo i vaccini riusciremmo ad effettuare anche 2.000 somministrazioni al giorno". Queste le parole del direttore del dipartimento farmaceutico dell’Area vasta 5, Isidoro Mazzoni, giornalmente alle prese con seconde dosi da assicurare nei tempi previsti e con l’approvvigionamento dei tre vaccini al momento disponibili, Pfizer, Moderna e AstraZeneca, in quantità tale da scongiurare stop improvvisi alla campagna vaccinale in corso. Anche oggi qualcuno del suo staff si recherà all’Inrca per il rifornimento dei flaconi, visto che di AstraZeneca, nella farmacia dell’ospedale di San Benedetto, sono rimaste solo 900 dosi, e di Pfizer quelle sufficienti a coprire solo fino a domenica. "Andremo ad Ancona – dice Mazzoni – per rifornirci dei vaccini che ci consentiranno di superare la Pasqua. Dovremmo prenderli tutti e tre". Anche per le festività imminenti, infatti, l’Area vasta 5 andrà avanti a spron battuto cercando di mantenere la media giornaliera di somministrazioni, ovvero circa 800 al giorno tra Ascoli e San Benedetto. Ma Mazzoni parla anche di come, dopo i medici di medicina generale che hanno iniziato a vaccinare a domicilio le persone non deambulanti, pure i farmacisti potranno essere determinanti per aumentare il numero giornaliero di dosi da somministrare. Con l’accordo quadro nazionale, siglato lo scorso 29 marzo tra Federfarma, Assofarm, Governo, Regioni e Province autonome, le farmacie sono ufficialmente scese in campo per la somministrazione dei vaccini, in attuazione di quanto previsto dalla legge Bilancio e dal decreto Sostegni.

Ora è importante che tale accordo venga recepito dalle regioni quanto prima per consentire alle farmacie di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo: ottenere al più presto una copertura vaccinale adeguata. Come da protocollo nazionale, negli oltre 19.000 presidi diffusi capillarmente su tutto il territorio non potranno esser vaccinate persone fragili e il cittadino dovrà compilare un modulo per il consenso informato in cui dovrà dichiarare se ha particolari patologie e quali farmaci assume. Nelle Marche l’accordo tra Regione e farmacie non dovrebbe tardare ad arrivare. "Nel momento in cui potranno vaccinare anche i farmacisti nelle farmacie – conclude Mazzoni – si aprirà uno scenario importante. Certo, serviranno i vaccini. Dovranno esserci dei requisiti minimi e non potranno farlo con le persone fragili. Auspico in un loro coinvolgimento, nelle Marche, perché nel momento in cui ci saranno i vaccini in grandi quantità bisognerà fare in modo di somministrarli tutti nel più breve tempo possibile".

Lorenza Cappelli