Perquisizione in casa di don Alberto Bastoni

Il sacerdote, dal 2017 accolto ad Ascoli dopo i problemi legati alla cocaina, accompagnato in caserma dai carabinieri in abito talare

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Una perquisizione e l’accompagnamento in caserma: nuovi guai per padre Alberto Bastoni, il parroco 56enne, di origini riminesi, che nel 2012, mentre era in Umbria, fu travolto da uno scandalo per cocaina e presunte frequentazioni gay. Nei giorni scorsi gli inquirenti che lo hanno fermato tra le case popolari di Colli del Tronto e portato via in abito talare, cosa che ha scosso non poco gli animi dei residenti.

Bastoni, vice parroco della cattedrale, all’epoca dei primi scandali era prete di Collevalenza (Perugia) e ad un controllo dei carabinieri fu trovato in possesso di alcune dose di cocaina, ma le indagini si allargarono e si arrivò a parlare di festini.

Nel 2017 il sacerdote fu mandato ad Ascoli: fu accolto in prova nella Diocesi su richiesta del Superiore Generale della Congregazione dei Figli dell’Amore misericordioso a cui appartiene.

Sembrava che tutto fosse alle sue spalle ma nei giorni scorsi, probabilmente anche a causa del lockdown che ha acuito il suo disagio, è tornato nel mirino dei carabinieri, che dapprima hanno effettuato una perquisizione nelle sue stanze, dove è stato sequestrato anche il computer, mentre lunedì mattina è stato fermato in viale Marche, a Colli, sempre dai carabinieri del Radiomobile di Ascoli e accompagnato in caserma ad Ascoli, pare sempre per motivi di droga. Era già in partenza per Città di Castello, luogo dove è andato a cercare serenità, come dimostrano i bagagli nella sua auto.

I carabinieri nell’occasione hanno anche fermato una donna, di origine brasiliane, che è stata condotta anche lei in caserma. All’operazione ha preso parte anche il sindaco di Colli del Tronto, Andrea Cardilli, carabiniere del radiomobile, che sentito telefonicamente non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione. "Padre Bastoni era stato accolto in prova nella Diocesi di Ascoli – dichiarano dalla Diocesi – in conseguenza del lockdown, è caduto in una depressione maggiore unipolare che gli ha provocato un grave squilibrio mentale, umano e umorale che si è manifestato in comportamenti che hanno attirato una indagine da parte delle autorità competenti".

"Il vescovo appena si è reso conto dello stato di salute e del totale cambiamento di personalità e avendo avuto notizia da lui stesso di un’indagine a suo carico, gli ha chiesto immediatamente di lasciare la Diocesi, riaffidandolo al Superiore generale della sua Congregazione religiosa per le cure necessarie".

"Con dispiacere – si legge ancora nella nota inviata dalla Diocesi – monsignor D’Ercole ne dà notizia auspicando che don Bastoni possa al più presto risolvere i suoi problemi di salute e personali".

Maria Grazia Lappa