Reddito di cittadinanza, boom di richieste

Solo tra gennaio e febbraio sono stati 701 i nuclei familiari che hanno presentato domanda: media molto più alta rispetto a un anno fa

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Il reddito di cittadinanza continua a essere un salvagente importante per tantissime famiglie, ancor di più in un momento così delicato da un punto di vista economico. Ma se il 2021 doveva essere l’anno della ripresa post Covid, la realtà che stiamo vivendo racconta di un percorso ancora lungo per uscire prima dall’emergenza sanitaria e poi da quella economica che si è inevitabilmente generata. Così quest’anno rischia di toccare punte record per le richieste di accesso al reddito e alla pensione di cittadinanza, se si considerano i numeri dei primi due mesi diffusi dall’Inps. Infatti, solo tra gennaio e febbraio sono stati 701 i nuclei familiari che hanno presentato domanda e, se il ritmo dovesse mantenersi costante, la proiezione ci dice che potremmo arrivare a fine anno a circa 4.200 richieste. Per capire se sono tante o poche, basti considerare che lo scorso anno erano state 2.998. Se questi sono i numeri di coloro che fanno richiesta, allo stesso tempo appaiono di una certa rilevanza anche i dati delle famiglie che attualmente percepiscono il sussidio: c’è da considerare, poi, che a febbraio si registra un’inevitabile flessione dovuta all’aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), indispensabile per poter continuare a ottenere il beneficio.

In molti casi, però, questo aggiornamento viene presentato in ritardo o può provocare la decadenza del beneficio e da qui un andamento discendente che è tipico del mese di febbraio. Nonostante questo, come dicevamo, i dati si attestano su livelli importanti: sono 1.558 le famiglie del Piceno che nel mese scorso hanno percepito il reddito di cittadinanza, a cui se ne aggiungono altre 180 che hanno avuto la pensione di cittadinanza. Un totale di 1.768 nuclei e 3.664 persone coinvolte. Un aiuto che ha un valore economico medio di 486 euro nella nostra provincia (è il secondo dato più alto a livello regionale, solo a Fermo la media è più alta con 509 euro), seppur le differenze tra reddito e pensione siano molto rilevanti: nel primo caso le famiglie che hanno diritto al beneficio possono contare su una media di 512 euro mensili, mentre nel secondo parliamo di appena 262 euro. Per avere un riferimento nazionale, l’importo medio erogato alle famiglie della provincia di Napoli (quella dove si registra il maggior numero di beneficiari in valore assoluto) è di 655 euro, che diventa 538 euro a Roma e risale a 656 euro a Palermo. Se quindi la pandemia ha confermato le difficoltà degli italiani e dei piceni, ecco che gli effetti economici causati dal Covid hanno portato anche all’introduzione del Rem, il reddito di emergenza, istituito nei mesi scorsi e regolato da tre differenti decreti (Rilancio, Agosto e Ristori): lasciando da parte le distinzioni legislative, parliamo nel complesso di 1.513 famiglie nella nostra provincia che hanno ricevuto almeno una mensilità di questo Rem, per somme che vanno dai 507 ai 546 euro mensili di media.

Daniele Luzi