Ripatransone, causa di beatificazione per suor Addolorata

Parere positivo della commissione, ora manca il decreto del Papa

Suor Addolorata Luciani, scomparsa nel 1945

Suor Addolorata Luciani, scomparsa nel 1945

Ripatransone, 3 novembre 2018 - Suor Addolorata Luciani, la passionista del monastero di Ripatransone, sarà venerabile. Un responso atteso da anni e che a breve verrà firmato dal Papa.

Si attende solo il decreto di Bergoglio che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni dopo che, lo scorso 31 ottobre, si è riunita in Vaticano la commissione dei vescovi e cardinali per per esaminare la causa di beatificazione di suor Addolorata, fermana di nascita, ma ripana di adozione.

La commissione ha approvato all’unanimità la sua «positio», riconoscendo e affermando che la Serva di Dio ha vissuto in modo eroico le virtù cristiane, intenta alla preghiera, al lavoro alla penitenza e al sacrificio di se stessa. Basti pensare che la sua breve vita (1920-1945) è stata segnata dalla malattia, tuttavia continuava a ripetere: «Signore sono contenta di soffrire».

Il fatto che suor Addolorata sia venerabile ha riempito di gioia il cuore delle sue tre consorelle che con lei hanno pregato e da oltre settant’anni vivono lì. Ma è un grande avvenimento anche per la Diocesi tutta, tanto che domani, domenica 4 novembre, sarà celebrata in monastero un Messa in ringraziamento alle ore 16. Proprio nella chiesa del monastero sono conservate le sue spoglie, trasferite lì nel 1990 dal piccolo cimitero claustrale. Anche per questo la struttura secolare di contrada Canali, in cui l’ordine religioso è arrivato nel 1928, è meta di pellegrinaggio per molti fedeli provenienti da tutta Italia che hanno accompagnato con la preghiera il corso del processo di beatificazione della suora passionista.

Dunque la bella notizia della venerabilità può essere letta anche come un’occasione unica per Ripatransone in termini di turismo religioso. Ma su quel convento di clausura pende ancora una spada di Damocle: lo spauracchio della chiusura che di anno in anno si fa più concreto. Questo perché nella struttura sono rimaste soltanto tre monache: suor Angelica, la più anziana con i suoi 95 anni, suor Teresa e suor Crocifissa, entrambe ultraottantenni.Tra le nuove regole per i monasteri di clausura femminili, riscritte da Papa Francesco nel Cor Orans, c’è infatti una significativa novità: se in esso il numero di claustrali con voti solenni si riduce a 5, allora perde il diritto ad eleggere una propria superiora e può essere chiuso. Già nel 2013 ci fu una raccolta firme, per evitarlo, promossa anche dall’ex sindaco Remo Bruni, ma il rischio trasferimento non sarebbe stato affatto scongiurato, anzi.