EMIDIO LATTANZI
Cronaca

"Vasca di colmata, non ci sono benefici"

Tornano a farsi sentire le voci critiche sull’ampliamento della vasca di colmata del porto di San Benedetto. In vista del...

Tornano a farsi sentire le voci critiche sull’ampliamento della vasca di colmata del porto di San Benedetto. In vista del...

Tornano a farsi sentire le voci critiche sull’ampliamento della vasca di colmata del porto di San Benedetto. In vista del...

Tornano a farsi sentire le voci critiche sull’ampliamento della vasca di colmata del porto di San Benedetto. In vista del Consiglio comunale aperto fissato per domani mattina, il gruppo Rigenera Sbt, rappresentato dall’architetto Daniele Paolini e dall’avvocato ed ex assessore Gian Luigi Pepa, torna ad intervenire manifestando forti perplessità sul progetto. Il gruppo sottolinea come la creazione della cassa di colmata esistente sia stata voluta dall’Amministrazione Gaspari, che la presentò come "una grande opportunità". Tuttavia, Rigenera Sbt evidenzia che "non furono mai chiariti i vantaggi concreti per la città" e che, alla prova dei fatti, "l’unico beneficio evidente sembra essere stato quello a favore delle città da cui provenivano le sabbie dragate", con un riferimento diretto ai porti del nord delle Marche. L’attuale proposta riguarda un ampliamento "addirittura per tre volte" dell’invaso esistente, per ospitare circa 193.000 metri cubi di sedimenti dragati. Tali materiali arriverebbero non solo dal porto di San Benedetto, ma anche da quelli di Ancona, Falconara e altri scali regionali. Di fronte a questa prospettiva, Rigenera SBT denuncia: "ci ritroviamo punto e a capo", senza aver ricevuto risposte soddisfacenti su quali "siano i vantaggi per la città di San Benedetto del Tronto". I rappresentanti del gruppo pongono interrogativi concreti: "Forse il realizzo del tanto atteso terzo braccio del porto? Data di inizio e tempi di realizzo? O un reale miglioramento del retro porto con nuovi parcheggi e aree verdi? Oppure, ancora, un’effettiva risoluzione dei problemi viari lungo la Riviera delle Palme?" Tra le preoccupazioni principali vi è l’effetto sul waterfront, con possibili conseguenze sul profilo costiero e sull’ambiente marino. "L’ampliamento della cassa di colmata può modificare in modo significativo il waterfront del porto, sia dal punto di vista funzionale che paesaggistico", affermano. Il gruppo teme l’alterazione degli habitat, la creazione di barriere tra città e mare, e la possibilità che l’area venga poi destinata a usi portuali non compatibili con la sua vicinanza alla zona urbana. In conclusione, Rigenera SBT ammonisce: "Sì, l’ampliamento della cassa di colmata può trasformare radicalmente il waterfront del porto, e per questo è un intervento che va valutato non solo per gli aspetti tecnici e funzionali, ma anche per quelli urbanistici, ambientali e sociali".

Emidio Lattanzi