"Vista oscurata dal cantiere" Viene assolto

Era finito a processo per avere investito una donna in centro

Il cantiere lungo la strada ostacolava la vista e non si rese conto di aver investito una donna, proseguendo quindi la marcia. Questa la tesi sostenuta dall’avvocatessa Silvia Morganti a difesa di un automobilista ascolano finito sotto processo per l’accusa di omissione di soccorso. Si era infatti allontanato dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso. Una tesi che ha convinto il giudice del tribunale di Ascoli Tiziana D’Ecclesia che ha assolto l’imputato. Aveva chiesto invece la condanna la pubblica accusa. Un fatto avvenuto il 9 marzo 2020 in corso Mazzini tra palazzo Malaspina e la Fontana dei Cani. E’ stata la stessa vittima a raccontare come andarono le cose quel giorno. "Stavo camminando sul lato destro della strada quando un’auto mi è arrivata alle spalle prendendo la gamba sinistra e facendomi cadere a terra" ha detto al giudice D’Ecclesia. "L’auto non si è fermata, è andata avanti e ha svoltato la via successiva (via Sacconi ndr). Per fortuna c’era un signore che ha visto tutto; è venuto subito ad aiutarmi ed ha chiamato l’ambulanza. Io ero a terra, dolorante e sanguinante ed ero molto confusa, sotto choc" ha aggiunto la donna vittima dell’incidente stradale, per le cui conseguenze si è dovuta sottoporre a due interventi chirurgici alla gamba sinistra. La donna si è costituita parte civile, assistita dall’avvocatessa Giovanna Bono. La compagnia assicuratrice dell’auto investitrice l’aveva comunque precedentemente risarcita. Nel corso del processo ha testimoniato anche il soccorritore. Ha riferito di aver visto sopraggiungere una Fiat Punto azzurra. "E’ arrivata alle spalle della signora e l’ha investita, proseguendo poi la marcia senza fermarsi – ha detto – la donna era a terra, dolorante, un ragazzo le ha messo il suo giaccone sotto la testa. Perdeva sangue dalla gamba sinistra. Ho fatto in tempo ad appuntarmi la targa". Un dato determinante per arrivare all’identificazione del proprietario dell’auto che, raggiunto dai carabinieri, ha detto di non essersi reso conto di nulla.

p.erc.