Pirozzi riparte dall’Atletico: "Scelta di cuore"

Il tecnico si presenta: "Dopo Amatrice questa è la mia seconda città".

Pirozzi riparte  dall’Atletico:  "Scelta di cuore"

Pirozzi riparte dall’Atletico: "Scelta di cuore"

"Una scelta di cuore". Così il nuovo tecnico dell’Atletico Ascoli, Sergio Pirozzi, si è presentato alla stampa alla vigila della prima delle quattro sfide decisive del campionato di Eccellenza e che regaleranno alla prima classificata, la promozione in Serie D.

Mister che sensazione ha nel tornare nella ‘sua’ Ascoli?

"Questa è la mia seconda città. Amatrice ce l’ho nel cuore e nonostante il grande dolore che porto dentro di me per tutto quello che è accaduto con il sisma, per i tanti amici persi quella notte e per tutta la distruzione che ancora oggi c’è in paese, sono sempre rimasto a vivere nel borgo. Ascoli però è la città che amo che mi ha regalato gioie incredibili a livello calcistico. Quel campionato Primavera non me lo dimenticherò mai e pensate che per una notte, io Sergio Pirozzi partito dalla Terza Categoria Laziale, sono stato anche l’allenatore dell’Ascoli in Serie B. Davvero un sogno. Era giusto che dopo aver scelto di chiudere la mia carriera politica, tornassi ad allenare in una società seria e già professionistica e ripartissi da Ascoli".

Arriva in una squadra in crisi di risultati e che ha perso la vetta della classifica dopo essere stata in testa praticamente dall’inizio: sta lavorando più sulla testa o sulla tattica?

"Prima di accettare ho voluto parlare con i ragazzi perché esonerare un allenatore a quattro giornate dalla fine può essere una follia, così come è da folli per me accettare questa sfida sicuramente stimolante. Il terremoto però mi ha insegnato a non avere paura di niente e non mi spaventa sapere che potremmo anche vincere tutte e quattro le gare senza riuscire a vincere il campionato. Ma dobbiamo fare tutto il possibile per dare il massimo".

Con il patron Graziano Giordani avete parlato anche di futuro?

"Sono qui per allenare la squadra per queste quattro giornate. Il futuro si chiama Valdichienti Ponte che affronteremo domenica alle 14.30 al campo Don Mauro Bartolini di Monticelli. Dobbiamo fare un passo alla volta, un passo del montanaro con gli scarponi da trekking, per rimanere ben saldi per terra perché nel calcio non esistono i ‘maghi’ anzi, diffidate sempre da chi dice di avere la bacchetta magica. I ragazzi mi hanno dato grande disponibilità. Ci fermeremo a Pasqua e avremo due settimane per lavorare sullo sprint finale, ma intanto dobbiamo concentrarci sul Valdichienti".

Valerio Rosa