CDG, «Macchine in rete, prodotti al top»

Santini, General Manager: «Bisogna investire nella digitalizzazione»

ALLA GUIDA Sopra, una foto di gruppo  del personale della CGD Qui a lato, Paolo Santini, General Manager del gruppo CMI, che controlla al 100 per cento CGD dal 2015

ALLA GUIDA Sopra, una foto di gruppo del personale della CGD Qui a lato, Paolo Santini, General Manager del gruppo CMI, che controlla al 100 per cento CGD dal 2015

AMMONTANO a 700mila euro gli investimenti di CGD, nell’ultimo anno, legati al superammortamento per l’Industria 4.0. Storica azienda della Valsamoggia controllata dal 2015 al 100 per cento dalla CMI srl, la CGD è a tutti gli effetti un’unica azienda con due anime: quella legata allo stampaggio di lamiera e quella che punta invece alla progettazione e alla realizzazione di stampi per metalli ferrosi e a lavorazioni meccaniche di precisione (in quest’ambito fornisce importanti aziende del territorio tra cui GD, Philip Morris, Ima, Corazza). Le aziende del Gruppo CMI sono tre: Cmi Italia, a Crespellano, con 95 dipendenti; Cgd, con 35 dipendenti e Cmi Polska, in Polonia, che impiega 35 persone. «Dopo l’acquisizione abbiamo unificato i sistemi informativi della casa madre con quelli delle controllate, compreso CGD – spiega Paolo Santini, General manager del gruppo –. In CMI da anni avevamo sviluppato una pianificazione e controllo della produzione molto informatizzata, così abbiamo deciso di trasferire il know how da un’azienda all’altra».

Fino a che...

«...nel 2017 il contributo per la digitalizzazione ci ha permesso di andare oltre e di introdurre anche in CGD lo stesso sistema di gestione della produzione, che acquisisce informazioni sulla produzione in tempo reale, dandoci l’opportunità di organizzarla al meglio e valutarne le performance in tempo reale, per esempio analizzando il rendimento degli impianti rispetto allo standard prefissato».

Un investimento importante.

«Stiamo progressivamente adeguando gli impianti preesistenti alla nuova tecnologia, mentre i nuovi impianti, necessari per far fronte alla crescita di business della CMI, ma anche della CGD stessa, sono già dotati della tecnologia necessaria per l’integrazione dei processi produttivi secondo le logiche dell’industria 4.0. Tra fine 2017 e inizio 2018 abbiamo acquistato due nuove macchine, entrambe connesse al sistema informatico. Ogni pressa costa tra i 300 e i 350mila euro, con predisposizione per l’industria 4.0. Queste due di recente acquisizione sono un ‘beta test’, per valutare questo collegamento tra la produzione e la gestione attraverso l’analisi dei dati; ma siamo convinti che la strada sia quella giusta. Contiamo di adeguare il resto del parco macchine entro qualche anno». .

Altre novità in vista?

«Quest’anno investiremo allo stesso modo nell’altro ramo dell’azienda, quello legato alla realizzazione stampi e meccanica di precisione: acquisteremo un tornio e allestiremo un nuovo centro di lavoro 4.0 che ci permetta di mantenere performance elevate. Il digitale del resto deve essere utile, permettere all’azienda di essere efficiente offrendo informazioni precise in tempi rapidi e con modalità semplici. Il nostro investimento, in prospettiva, è volto al miglioramento e all’ottimizzazione delle risorse. Grazie agli investimenti 4.0, tutto il reparto di produzione potrà lavorare ‘in digitale’, in modo interconnesso e fornire dati in tempo reale del nostro operato».