Una preghiera per il domatore di tigri

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 7 luglio 2019 - Una tigre ha ucciso il domatore durante le prove dello spettacolo al circo Orfei. Mi stupisce che ancora nel 2019 ci siano show del genere dove si rischia la vita. Che senso ha? Perchè la gente del circo non smette di utilizzare animali feroci? Conle bestie feroci non c’è mai da fidarsi. Non vale la pena di rimetterci la pelle per uno spettacolo. Nello Piccinini, Cesena

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Il domatore sbranato dalle tigri è Ettore Weber, molto conosciuto nell’ambiente, un professionista di grande esperienza. Anche sua moglie è un’artista circense, Loredana Vulcanelli. I due avevano allestito il «Viaggio socio-educativo tra gli animali dei 5 continenti», con il nome di Animal Park. In sostanza un viaggio interattivo con tigri siberiane, tigri reali del Bengala, cammelli, dromedari, giraffe, zebre, lama, cavalli, bisonti e tanti altri animali. La gente del circo è una razza a parte che anche nel mondo di oggi, dove gli spettacoli sotto il tendone sono in via di estinzione, conserva un forte senso di appartenenza, una passione antica e in un certo senso inspiegabile con la quale non si diventa ricchi. Si campa. Finchè il circo vivrà i domatori di tigri e leoni vivranno con lui. Per senso di sfida, per tradizione familiare, per appartenenza ad un mondo quasi fuori dall’attualità ma che ha fatto la storia dell’intrattenimento. Un applauso e una preghiera per il domatore Ettore, con rispetto per la sua professione e per il popolo del circo. beppe.boni@ilcarlino.net

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